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Horror
Boo !


Halloween 2016

Finalmente Halloween è arrivato, come potevo lasciarvi senza neanche un piccolo post ?
Ma, dato che il mio tentativo di una storia al giorno è naufragato, ho deciso di fare qualcosa di diverso! Per questo ho pensato di parlarvi un po' del mio rapporto con certi titoli horror. Ecco quindi una carrellata di videogiochi e altro, che mi sono piaciuti o meno!


1 Project Zero/Fatal Frame


Come molti lettori già sapranno, una delle mie saghe preferite è "Project Zero" (Conosciuta anche come Fatal Frame). I giochi sono ambientati in varie location (dalle case agli ospedali, passando per i villaggi) infestate da terribili fantasmi. A piacermi di questa saga è sopratutto come vengono curati i luoghi, solitamente è un tripudio di vecchio Giappone, che da buono storico (si io studio storia in università) apprezzo oltremisura. Vecchi tori, tatami impolverati e kimoni appesi riescono anche da soli a comunicare lo scorrere del tempo. Non iniziai questa saga dal primo capitolo, bensì dal terzo (Project Zero 3 the tormented) e nonostante il trauma lasciatomi dalle bambine armate di paletto (rinominate bambine-hitler durante la mia prima run) rimane uno dei giochi che mi ha spaventato di più e il primo horror a cui abbia mai giocato sulla mia vecchia e gloriosa PS2.

2 Silent Hill 2

Se Project Zero 3 fu il mio primo horror, Silent Hill 2 ha il pregio di essere diventato col tempo il mio videogioco horror preferito. Il nostro protagonista James Sunderland si reca nella nebbiosa cittadina di Silent Hill dopo aver ricevuto una misteriosa lettera dalla sua defunta moglie, che lo invita nella città. Ma le cose stanno davvero così ? E quale terribile segreto nasconde la lettera ? Insomma Silent Hill 2 è quel gioco horror che posso consigliare tranquillamente a tutti, senza neanche pensarci troppo. Dalle forti tinte psicologiche e con un cast di personaggi invidiabile, questo gioco mi ha segnato molto ! Tanto che non sono più riuscito a giocare ad un altro Silent Hill, mi viene davvero un blocco e continuo a paragonarlo al 2 e non ne ho trovato ancora uno che riesca a reggere il confronto (sono un tipo strano). Che altro dire ? Ancora un titolo che ho iniziato nonostante non fosse il primo della saga, ma dopotutto il 2 mi ha sempre portato fortuna (sono nato il 2 di aprile).

3 Over The Gardern Wall

Non penso che riuscirei mai a rendere giustizia a questa miniserie con le mie parole, ma proviamoci.  Over The Garden Wall è una serie animata con la S maiuscola, nonostante duri solo 10 episodi è un cartone che riesce a trasmettere quasi tutto il nostro ventaglio di emozioni. Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente di questo cartone è il villan, "La Bestia", non ho problemi a definirlo come un degli antagonisti più spaventosi e manipolatori della nuova generazione di cartoni animati. Senz'altro una delle mie serie preferite, nonostante non apprezzo particolarmente la scelta di usare Sio come voce di Greg che di Wirt nel doppiaggio italiano (amo i lavori di Sio eh ! Non fraintendetemi, la sua comicità è molto simile al mio nonsense quotidiano).







4 Corpse Party


Se c'è un gioco che non riesco a farmi piacere, oltre a Dangarompa, questo è Corpse Party. Lo so che dovrei affezionarmi ai personaggi, vedere come lentamente vanno incontro la loro destino, sentire le loro paure e incertezze, ma mi stanno tutti sulle balle. Non c'è un personaggio con cui riesca a identificarmi e di solito il loro comportamento è l'esatto opposto di quello che farei. Per giunta i tremila capitoli che sono usciti non sono proprio il massimo per uno come me, per non parlare del gameplay che trovo mooolto palloso. ( Lo so che dovrei vederlo come un'avventura grafica, ma davvero mi fa venire il latte alle ginocchia, ho pensato che fosse un problema di tutte le avventure grafiche, ma non ho avuto problemi a spararmi metà della saga di Phoenix Wright, che è uno dei miei giochi preferiti per DS/3DS)

5 Gengar

Nonostante non sia il mio pokemon preferito numero (se ve lo state chiedendo è Articuno) Gengar è senz'altro uno dei mie pokemon preferiti. Amo il tipo spettro, nonostante lo usi raramente e non vedo loro di fare mio Mimikyu (Sole e Luna sono troppo lontani). Ma non ho mai avuto un Gengar mio ! Visto lo strano metodo di evoluzione, come scambio ? Con chi lo devo scambiare ? E se poi non me lo ridà ? Spero vivamente che questa sia la generazione giusta per averne uno ! Il design di Gengar è uno dei miei preferiti ( altri pokemon che mi piacciono ? Vileplume, Jolteon, Galvantula, Chansey, sono strano lo so) anche se non mi piace particolarmente la sua mega-evoluzione ( A quando un mega ditto ?).

6 Lovercraft o Poe ?

In gioventù ( più  o meno 3 cm di barba fa) provai a leggere qualche racconto di Lovercraft, ma non mi fece impazzire particolarmente e passai ad altro. Nonostante quindi debba recuperarlo con un po' più di maturità, amo i racconti di Poe. Il mio preferito è "Il barile di Amontillado" di cui amo molto le sfaccettature e la psiche del protagonista Montrèsor  ed è uno di quei racconti che non manco di rileggere ogni tanto (cosa rara per me). Un altro racconto che mi è piaciuto è "La maschera della morte rossa" di cui vidi anche il film con Vincent Price e I delitti della Rue Morgue che fu anche il mio primo giallo, un genere che amo alla follia ( Christie > Doyle).







7 La chiesa di San Bernardino delle Ossa

 Situata vicino alla mia università, la chiesa di San Bernardino delle Ossa è uno dei luoghi che preferisco di Milano. La Chiesa ospita le ossa di vecchio ospedale che sorgeva lì vicino. Lungo un stretto corridoio si raggiunge l'ossario che contiene appunto file e file di teschi lungo le varie pareti.
Difficilmente vedrete un ateo come me entrare in Chiesa, ma quel luogo mi fa riflettere e spesso mi capita di andare lì a pensare un po'.
Ancora una volta mi tocca scusarmi per il mio comportamento. Mi dispiace di non essere riuscito a pubblicare una storia per giorno, come vi avevo promesso. Ho avuto dei problemi ? Si, non è stato proprio un bel mese per me ottobre, ma avrei potuto organizzare il mio lavoro in modo da evitarvi questo disagio. Cercherò di farmi perdonare, scusatemi

Boo !

Bakhtak

Sapete il vero significato della parola incubo ? No, non intendo "brutto sogno" come potrete subito pensare, bensì alla sua etimologia. Il significato della parola incubo è "giacere sopra", ciò descrive quella sensazione al nostro risveglio da un incubo di un qualcosa che ci opprime il petto, come se qualcuno, o qualcosa si fosse seduto sopra di noi. Sarà capitato anche a voi noi ? Una sensazione terribilmente è difficile da dimenticare. Ma come si spiega questa sensazione ? Non c'è nulla alla fine sul nostro petto ... Vero ?
Be, secondo la cultura medio orientale, qualcosa c'è. Un piccolo spirito con un orribile aspetto, simile ad un folletto peloso e dal viso arcigno che ama intrufolarsi nelle nostre case di notte per causarci terribili incubi. Bakhtak, questo è il suo nome, è responsabile dei nostri peggiori sonni. È proprio lui che si siede sul nostro petto in quelle notti agitate.
Ignoriamo il perché lo faccia, ma fate attenzione la prossima volta che vi risvegliate da un incubo, con la coda dell'occhio potreste scorgere una piccola figura allontanarsi...

Boo !

El Cucuy

"Dormi bimbo, presto dormi...
se no verrà il Cucuy e ti divorerà"

"Via, via Cucuy,
vattene in cima al tetto
e lascia il bambino dormire
un tranquillo sonno"

Il baubau ispanico è diverso da quello del bel paese-
Il suo comportamento però è lo stesso !
Anche il "Cucuy" si nasconde negli antri più bui delle nostre camere da letto, sotto il nostro materasso oppure in un angolo del nostro armadio pronto a colpire alla prima opportunità. Vittima preferita del Cucuy sono i bambini, dipende dal suo umore, questa creatura può cibarsene oppure rapirli per potarli nella sua tana, in un isolata grotta su qualche sperduto monte.
A cambiare molto è il suo aspetto, infatti il Cucuy è un terribile muta-forma, non c'è forma che non possa prendere, ma sembra prediligere quella di un'orribile creatura pelosa con occhi rossi e denti affilati, in alcune versioni i suoi artigli sono particolarmente affilati, mentre in altre le sue orecchie sono appunta come quelle di un pipistrello.
Ma fate molta attenzione, si dice che questa terribile creatura possa assumere l'aspetto anche di un ombra per osservare silenziosamente la sua prossima vittima, chi vi dice che non sia già nella vostra stanza ?
Boo !

La maledizione di Aisha

Lasciamo per un attimo le assolate e infestate spiagge delle Hawaii per trasferirci nell'altrettanto folkloristica Malesia, dove una strana maledizione sembra aleggiare sopra delle misteriose foto e una povera ragazza di nome Aisha.

Era il lontano 1984 quando. una giovane ragazza di nome Aisha. si trasferì da un piccolo villaggio alla grandissima città di Kuala Lumpur.
La sfortunata ragazza aveva una strana patologia che le aveva causato una particolare forma di Fotofobia, ovvero una estrema sensibilità alla luce. Per questo motivo la giovane indossava sempre dei grossi occhiali da sole e non permetteva a nessuno di scattarle delle foto. Il flash di una qualsiasi macchina fotografica era abbastanza per causarle dei fortissimi e debilitanti mal di testa.
Aisha comunque riuscì a trovare presto un lavoro in una fabbrica, lontano dalla luce che tanto poteva ferirla, o almeno così pensava.
Un giorno, nella fabbrica dove lavorava, si tenne una festa. Tutti i dipendenti si stavano divertendo un mondo e Aisha non era da meno. In preda alla frenesia del momento si tolse gli occhiali per un breve momento. Sfortunatamente un altro dipendente aveva con se una macchina fotografica e decise di scattare qualche foto. Non appena Aisha sentì il rumore del click, la sua percezione del tempo sembrò rallentare. La ragazza si girò dove aveva avvertito il rumore e non fece in tempo a dire nulla che fu investita dal flash. Appena la luce si diradò, la giovane lanciò un urlo, si piegò in due e della schiuma le uscì dalla bocca. Si contorse sul pavimento finché non arrivò finalmente un ambulanza.

Per ben tre giorni Aisha fu tenuta in una stanza completamente al buio in ospedale. Tutti i giorni l'uomo si recava nella sua stanza per chiedergli scusa e farsi perdonare per il suo gesto.
Dopo quel giorno, la ragazza non poté più tornare a lavorare. Il dottore le diede qualche medicina e le ordinò di riposarsi il più possibile. Durante il giorno la giovane donna non faceva alcunché e usciva solamente di sera per comprarsi da mangiare.
Un mese dopo quell'incidente, lei era completamente guarita. Decise, ben presto, che era tempo per lei di tornare nel suo villaggio natale, sopratutto perché non aveva più soldi per mantenersi in città.
Per tanto quella notte, dopo aver fatto i bagagli, Aisha lasciò le chiavi al proprietario di casa e si incamminò per la stazione degli autobus. Sfortunatamente non ci arrivò mai.
Una macchina si fermò vicino alla ragazza qualche isolato dopo. Dalla vettura uscirono quattro uomini e le bloccarono il cammino. Improvvisamente gli energumeni afferrarono la giovane e, nonostante il suo dimenarsi, riuscirono a rinchiuderla in macchina.
Gli uomini la rapirono e la portarono in un casale abbandonato nella periferia della città. Fu brutalmente legata ad una sedia e le strapparono i vestiti di dosso con un coltello. Lei pianse e li pregò di avere pietà di lei, ma quelli le risero in faccia. Aisha dovette sopportare cose indicibili da quel momento. Uno di quei ragazzi aveva con sé una macchina fotografica e non esitò ad usarla sulla ragazza nonostante questa li avesse messi in guardia sulla sua malattia.
Non appena la forte luce si diradò, la stanza fu riempita da un urlo. I ragazzi cominciarono a picchiarla e a scattarle foto, nonostante questa urlasse e del sangue iniziava ad uscirle dal naso e pesino dagli occhi. Dopo quattro ore, la ragazza non riusciva nemmeno a muoversi e si contorceva sulla sedia. Alla fine gli uomini decisero di riportarla in macchina, la rinchiusero nel bagagliaio, e guidarono fino ad un ponte non molto lontano.
Aprirono il bagagliaio e le dissero che la stavano per buttare nel fiume che scorreva lì sotto, noncuranti se lei fosse annegata o meno. Poco prima di scaraventarla, la ragazza prese tutte le forze che le rimanevano e disse ai suoi aguzzini :
"Io punirò chiunque guarderà le mie foto senza il mio permesso con un terribile sogno dove gli farò assaggiare lo stesso dolore che sto provando io. Giurò che lo farò, nonostante sarò morta. A coloro che le guarderanno, non ci sarà altro che dolore".

La mattina successiva gli uomini potarono le foto a far sviluppare, allungando una certa somma al negoziante perché tenesse la bocca chiusa sul soggetto del foto. Appena videro le foto sviluppate, dove la giovane veniva picchiata e violata, questi non fecero altro che ridere e sogghignare.
Improvvisamente la macchina persero il controllo della macchina che stavano guidando e si andarono a schiantare contro un albero. Uno dei quattro morì impalato da uno dei rami dell'albero.
Il secondo morì quella sera stessa in ospedale per un'emorragia interna.
Il terzo fu rilasciato dall'ospedale con qualche lieve ferita, ma, lungo il tragitto per casa, cadde in un tombino spaccandosi una gamba, incapace di risalire in superficie annegò quando quella notte si scatenò un violento temporale che alzò i livello dell'acqua nelle fogne,
Il quarto era uscito illeso dall'incidente invece, per questo andò dritto a casa sua. Ma quella sera sogno che Aisha era tornata e lo torturava picchiandolo in testa con un bastone. Svegliatosi con un terribile mal di testa, non riusciva a levarsi quel dolore che non faceva altro che aumentare. Impazzito da quel dolore, decise che c'era un solo modo per stare meglio e iniziò a colpirsi in testa con una forchetta. In un momento di lucidità si pentì per quello che aveva fatto e si consegnò alla polizia confessando tutti i suoi crimini e portando le foto come prova. In prigione non riuscì più a sopportare quel dolore e si suicidò spaccandosi la testa contro il muro.
Nel frattempo la polizia aveva iniziato a cercare il corpo della ragazza. Questi fu ritrovato due giorni dopo, ancora galleggiava nel fiume. Il cadavere fu portato dal coroner dove fu iniziato il suo riconoscimento e fatta un'autopsia. Il coroner però dovette fare una foto al cadavere come da procedura. L'uomo fu terrorizzato dal constatare che gli occhi della giovane si erano improvvisamente chiusi dopo la foto. Pochi giorni dopo fu ritrovato riverso sul pavimento di casa sua, si era suicidato ingerendo una grossa quantità di antidolorifici. Da quel giorno chiunque avesse mai guardato la foto dell'autopsia o una qualsiasi delle altre foto della ragazza, andava incontro a violenti mal di testa e finiva per togliersi la vita. La polizia cercò di tenere il massimo livello di segretezza sulla "maledizione di Aisha", ma nonostante le precauzioni la storia si diffuse in tutta la Malesia. La polizia decise di eliminare tutte le foto della ragazza, ma, misteriosamente, alcune furono caricati in angoli remoti dell'internet.

Non cercare quella foto, per nessuna ragione al mondo ! E fai molta attenzione, la maledizione di Aisha per adesso non ha ancora risparmiato nessuno
Boo !

Nightmarches


Nelle soleggiate Hawaii, strane figure si dice vaghino per le isole al calare del sole.
Si narra infatti che nelle serate, prima degli anniversari delle grandi battaglie che sconvolsero la nazione, i vecchi guerrieri, caduti in battaglia e non, risorgano dalle loro tombe e si schierino in plotoni, così come fecero in vita. Una volta che questi sono completi iniziano a dirigersi nei luoghi dove quelle cruente battaglie si sono consumate. Questi marciano dal tramonto fino all'alba e non è insolito sentire il rumore delle loro armi e il loro grido di battaglia. Ognuna di queste marce è diversa dalla precedente, perché dipende da chi ne è a capo. Così come in vita questi soldati sono infatti guidati da un capo, ed è questi a imporre disciplina o meno. Ma dovete stare bene attenti quando incrociate uno di questi reggimenti, infatti il solo guardare questa terribile punizione scatena l'ira di quegli spiriti causando la violenta morte dell'ignaro spettatore.

"La prima cosa che sentirai sarà il suono dei tamburi in lontananza, dopo sentirai un odore di sporco e di muschio, sentirai il suono di una conchiglia, che ti avvertirà di allontanarti, poi vedrai la luce delle torce, farsi sempre più vicina. L'unico modo per salvarti e di avere, tra i soldati, un antenato che ti riconoscerà, in quel caso urlerà "Na'u !", che significa "mio". Perché se sei dello stesso sangue di uno dei "nightmarches" allora nessuno nell'intera processione può farti del male. Questi soldati sono l'avanguardia di un sacro capo, o una capessa, che in vita avevano una posizione veramente alta" (Haunted Hawaii)
Boo !
    Black Annis



Dato che ieri vi ho parlato di una strega "bianca" mi sembra giusto oggi proporvi l'esatto opposto ! Abbandoniamo la soleggiata Giamaica per tornare nel vecchio continente e, più esattamente, nel piovoso Regno Unito. Qui si dice che nella provincia delle Dane Hills viva una terribile strega. Dalla palle bluastra e dal viso mostruoso, Black Annis è ben lontana dalla tradizionale immagine della strega che ci viene tramandata. Di certo non vola su una scopa e non indossa cappelli a punta, piuttosto questa terribile figura fa appello al lato più istintivo e selvaggio degli uomini. Black Annis è una selvaggia, è feroce e ascolta solo ciò che il suo stomaco le dice e, spesso, questi ha la peculiare voglia di pranzare con la carne di teneri bambini, magari qualche fanciullo sventurato che si è avventurato fuori città durante la notte.
Dove vi aspettate che questa figura porti le sue vittime ? In qualche casa in mezzo ai boschi ? No, l'abitazione di Black Annis non è niente di così civilizzato. Una semplice grotta offre riparo alla strega durante i suoi pasti. Un attento osservatore potrebbe notare che la grotta non è naturale, ma costruita, dai piccoli graffi presenti su tutta la caverna, ma se capitate nelle mirino di questa pericolosa creatura allora questi è l'ultimo dei vostri problemi.
Boo !


La candida strega di Rose Hall




Se mai avrete la fortuna di vagare per la soleggiata Giamaica, in particolare nella baia di Montego, allora potresti imbattervi in una sontuosa villa. Una casa senza dubbio d'altri tempi, che rimanda la passato coloniale del Paese, un passato eroico e romantico come il nome della magione: "Rose Hall" ci ricorda. Eppure questa casa ha avuto una terribile proprietaria che, secondo alcuni, non ha mai lasciato del tutto le sue stanze.
Non si conosce bene il passato di Annie Palmer e, anzi, alcuni reputano che non sia mai esistita.
Noi sappiamo, o almeno questo è ciò che la leggenda ci narra, che da bambina avrebbe vissuto ad Haiti assieme ai suoi genitori. Probabilmente, questi morirono a causa della febbre gialla e fu lasciata sola con una vecchia balia, una donna del luogo che conosceva a fondo i segreti dell'arte proibita del voodoo. La bambina ben presto crebbe interessandosi a queste stregonerie e ne apprese il più possibile, che forse avesse un talento naturale ? Sta di fatto che la bambina lasciò ben presto il posto a una bellissima ragazza e, non erano pochi i suoi spasimanti. Il "fortunato" che fece breccia nel cuore della strega non fu altri che John Palmer, il proprietario di una ricca piantagione e della stessa Rose Hall. Ma ben presto la donna si stancò della vita matrimoniale e, grazie alle sue arti, non fu difficile mettere fine alla vita di suo marito, o mariti ? Annie infatti si risposò altre due volte e, in entrambi i casi, i suoi mariti incontrarono prematuramente il loro creatore. La donna non esitava ad avere più amanti e spesso questi erano gli stessi lavoratori della sua piantagione, naturalmente anche questi facevano una brutta fine. Il nome di Annie Palmer fu ben presto sinonimo di sciagura e sfortuna, un nome da sussurrare sottovoce nelle chiacchiere di qualche salotto, ben lontano però dalle orecchie della terribile strega. Ma tutte le cose hanno una fine, e anche la vita della terribile strega bianca fu ben presto spenta. Ironicamente ciò avvenne nello stesso modo brutale con cui lei stessa aveva spento quelle di quell'indefinita massa di uomini. Non si sa bene come esattamente ebbe luogo, si conosce solo il nome dell'uomo che le strappò la vita "Takoo", un giovane schiavo che lavorava nella piantagione. Che questi fosse un amante che spezzò il cerchio, oppure un semplice uomo inorridito dall'orrore che aveva visto in quegli anni, non ci è dato saperlo. Ma sappiamo che da quel giorno, non è insolito per i visitatori incontrare durante la loro permanenza a Rose Hall, una pallida figura, che vaga di stanza in stanza con una aria triste, ma uno sguardo feroce e sanguinario alla ricerca di altre vittime.
Boo !
Uno, due... Uno, due


Non sempre essere diligenti nello studio è una buona idea !

La nostra storia ha luogo in un'anonima scuola coreana durante una tranquilla serata autunnale. Non era insolito che Sun-Hi, una giovane studentessa, si fermasse fino a tardi nell'edificio a studiare assieme ai suoi amici e compagni. Dopotutto quell'anno era così impegnativo e, i suoi genitori, l'avevano più volte pressata perché avesse voti più alti. Fortunatamente la scuola permetteva ai suoi studenti di potersi fermare in biblioteca anche dopo l'orario di chiusura.
Erano passate un paio d'ore da quando Sun-Hi si era messa a studiare e, ormai, il gruppo si era ridotto soltanto ad una decina di studenti. La ragazza, provata dallo studio, decise che era tempo di fare una piccola pausa, si alzò e si diresse in bagno. Non appena Sun-Hi chiuse la porta della biblioteca, gli altri ragazzi cominciarono a sentire uno strano suono, come di qualcosa che picchiasse contro una parete. Prima si sentiva un breve picchiettio, seguiva una breve pausa e poi due picchiettii in rapida successione... Uno, due... Uno, due.
Quello che da prima era sembrato come un rumore lontano, si era fatto sempre più forte, destando l'attenzione di tutti gli studenti. Finalmente un ragazzo riuscì a capire da dove provenisse il suono, e incuriosito scostò le tende della finestra rivelando una macabra figura. Una ragazza dai lunghi capelli neri e con un lungo abito bianco picchiettava con un dito ossuto sulla finestra, i suoi occhi erano chiusi.
Tutti gli studenti accorsero a vedere la strana ragazza, alcuni incuriositi, altri spaventati. 
Appena l'ultimo studente si avvicinò alla finestra, la ragazza spalancò gli occhi, rivelando delle orribili orbite vuote e nere, l'edificio piombò nella più totale oscurità.
In quel momento Sun-Hi era appena uscita dal bagno, notò le luci spente e pensò che si trattasse solamente di un blackout. Facendo molta attenzione ritornò lentamente fino alla biblioteca.
Qui, aperta la porta, si trovò davanti ad un terribile spettacolo, il pavimento della stanza era ricoperto dei cadaveri dei suoi compagni. Il loro volto era congelato in una smorfia di terrore, mentre le loro orbite erano completamente vuote. Sun-Hi sconvolta avrebbe voluto urlare, correre via da tutto quell'orrore, ma sentì improvvisamente il rumore di passi che si avvicinano. La ragazza, con non poca riluttanza, si gettò tra i corpi dei suoi amici, pensando così di poter restare al sicuro. Chiuse gli occhi e li tenne serrati con tutta la sua forza di volontà, mentre sentiva qualcuno o qualcosa avvicinarsi a piccoli passi. All'improvviso un'inquietante voce bambinesca ruppe il ritmico rumore di passi, "uno, due" ripeteva di tanto in tanto. Ma quando la voce si era fatta estremamente vicina, improvvisamente, cessò. L'intera stanza era piombata nel silenzio più assoluto, erano passati diversi minuti quando, la ragazza, cedette e aprì gli occhi...
davanti a lei c'era un viso pallido che la osservava con le sue due orbite vuote, il terrore si stava impadronendo di lei quando la figura davanti a lei esclamò "Uno !" e avvicinò il suo ossuto dito al suo occhio.
Boo !

The Convet
ovvero
Il convento



Era passato un po' di tempo da quando non recensivo un gioco brutto eh ? Pensavate di esservi salvati, di godervi un po' di grafica originale e personaggi ben strutturati eh ? E invece no !
Oggi vi parlo di " The Convent".


"Un giovane ragazzo è in campeggio con i suoi genitori. Annoiato, decide di fare un giro nei dintorni e finisce per inoltrarsi in un vecchio convento che si trova lì vicino. Ma l'edificio non è più quel sacro luogo di pace che era un tempo ! Demoni e spettri infestano le mura del vecchio edificio e toccherà a noi scortare il nostro protagonista fuori da quell'inferno, ma quale segreto celerà il convento ?"


Già iniziamo da una trama estremamente generica e, a proposito di generico, parliamo dei personaggi. Durante la nostra avventura avremo a che fare con due personaggi: il protagonista e l'ultima suora rimasta. Del protagonista non sapremo mai nel dettaglio chi sia e perché faccia quel che faccia. E' un ragazzo che viene catapultato in un edificio pieno di orrori e non ha esitazioni, niente paura, niente dubbi, niente voler tornare indietro, sembra che il mostro qui sia lui ! Non ha niente di umano ! SPOILER  ad un certo punto arriva persino a tagliarsi una mano, perché infetta, senza batter ciglio !  



La suora invece riesce ad essere vagamente umana, ma senza troppe pretese. Di lei, verso la fine della storia, sapremo qualcosa di più, ma non viene ben sviluppata durante la storia. Se fosse stata lei la protagonista, la storia forse sarebbe migliorata un poco.



La trama in generale è abbastanza piatta, ci dovrebbe essere un colpo di scena alla fine, che però è abbastanza prevedibile. Ci sono anche delle situazioni, la suora ha 25 anni, che non hanno molto senso in un contesto che sembra ambientato ai giorni nostri. Forse sarebbe stato meglio ambientare il gioco qualche secolo fa, dove questa trovata non sarebbe stata così "creativa". Per giunta non c'è molto altro nella trama, le altre suore non sono così interessanti a quanto pare. Sarebbe stato meglio avere qualche sotto-trama in più con qualche suora che racconta la sua storia, o la vita del convento. Durante il gioco non avremo la possibilità di vederle o di sentirle se non come cadaveri buttati a muzzo, in questo gioco c'è mooolto sangue, o aiuti con alcuni indovinelli.


Il gameplay è il solito, niente di originale purtroppo. Trova oggetto e risolvi enigma. Su quest'ultimo aspetto c'è da dire che sono abbastanza fastidiosi quest'ultimi, fatta eccezione per quello delle impronte insanguinate che ho apprezzato. Per il resto il problema più grande del gioco, ancora di più della trama e dei personaggi, è il mapping. Quest'ultimo è abbastanza terribile e non ci vorrebbe molto a migliorarlo. Basterebbero delle stanze più piccole e l'ambiente più piccolo ma curato meglio.




Capisco che ci troviamo davanti, senza dubbio, ad un primo tentativo, ma ci sono dei problemi che si potrebbero risolvere facilmente e senza troppa tempo. Spero che il creatore del gioco possa riprendere in mano questo titolo e rifarlo, anche da capo, perché ha delle, piccole potenzialità.
In conclusione "The Convent" non è un gioco che vi consiglio. Come avrete potuto intuire dalla mia recensione (o sfogo), ma vi lascio comunque il link del gioco perchè, come sempre, magari voi avete più pazienza e cuore di me.
Boo !


Ellie




Qualche tempo fa avevo provato un paio di giochi per android, ero intenzionato a scriverci qualche articolo, ma col tempo mi sono impigrito ! Ma ora, con la solita lista datami tempo fa, ne ho ritrovati un po' ! Iniziamo col primo, che provai, e il mio preferito: "Ellie"


"Il nostro gioco inizia con te, il protagonista, appena entrato in un edificio. In una stanza, troverai un monitor acceso. Che cosa mostra lo schermo mi chiedi ? Una stanza nello stesso edificio. Una ragazza di nome Ellie Foster è rimasta intrappolata proprio là dentro. Il tuo compito è proprio quello di salvarla. "



Nonostante la premessa non sia così importante, o meglio sono io che non riesco a renderla meglio. Devo dire che il gioco ha due punti di forza: degli enigmi impegnativi e il finale che ho davvero apprezzato. Se avete voglia di cimmentarvi con una sfida che metta alla prova il vostro cervello, questo è il gioco che fa per voi, ve lo consiglio caldamente. L'ho trovate sul Google Play store quindi niente link per questa volta.
Boo !


"L'uomo che fischia"



E' da tanto che non vi porto una bella storia dell'orrore, ma con questo caldo, come si può rinunciare ad avere qualche brivido ? Eccovi quindi una nuova storia, direttamente dal folklore latino-americano, la leggenda de "L'uomo che fischia".



Si narra che in una casa sperduta tra le Ande, vivesse un tempo un giovane ragazzo viziato con la sua famiglia. Il ragazzo, nonostante la sua famiglia non fosse benestante, non era raro fare insolite richieste ai suoi genitori, che facevano tutto ciò che era loro possibile per esaudire quei capricci.
Uno sfortunato giorno, il ragazzo disse che aveva voglia di carne di cervo e chiese al padre di andarlo a cacciare. Il padre acconsenti all'ennesima richiesta e si preparò per andare a caccia.
Le ore passarono e l'uomo non sembrava più tornare, man mano che le lancette scandivano lo scorrere del tempo, più l'impazienza del giovane cresceva, sempre di più, senza fine.
Diverse ore dopo, stanco di aspettare, il ragazzo decise di incamminarsi verso il luogo in cui suo padre era solito cacciare, lungo la strada però trovò suo l'uomo che faceva ritorno a casa... ma con un sacco completamente vuoto. Infuriato dal fallimento del padre, il ragazzo non esitò a ucciderlo sul posto e, con il suo stesso coltellaccio, lo tagliò in tanti piccoli pezzi che poi mise nel suo sacco.
Tornato a casa, il giovane non esitò a portare il sacco in cucina e a chiedere alla madre di cucinarne  il contenuto. Vane furono le domande della donna sulla sorte del marito e, una volta aperto il sacco, non ci mise molto a capire il terribile destino toccato all'uomo. In men che non si dica, la donna convocò suo padre nella casa.
Uomo terribile il nonno di quel ragazzo, un vecchio esperto nel lanciare maledizioni, quest'ultimo non esitò, dopo che la figlia lo aveva implorato, di usare tutte le sue conoscenze contro il suo stesso nipote. Passò ore a torturarlo, legato ad un albero, il giovane subì ogni sorta di punizione il vecchio avesse in mente e infine fu slegato. Con un tonfo cadde a terra, sporco di sangue e fango, e in quel momento il vecchio gli gettò il sacco imbrattato di sangue addosso. Gli occhi del vecchio si fecero ancora più terrificanti quando gli intimò di andarsene portando con se quel sacco, mentre la madre gli porse un vecchio e logoro cappello. Che fosse l'ultimo gesto caritatevole di una madre o qualcos'altro, si trattava dopotutto del cappello di suo marito, non fu dato saperlo al giovane, che stremato prese tutte e due quegli oggetti e si diede alla fuga. Dopo pochi passi si fermò a controllare il sacco che sembrava contenere qualcosa, una volta aperto scoprì al suo interno le ossa di suo padre, ma non ebbe neanche un attimo per riflettere su ciò, a breve distanza sentì il latrato di alcuni cani, latrato che conosceva molto bene, quelli erano gli stessi cani che la sua famiglia era solita allevare. Ancora dolorante per le ferite cercò di allontanarsi quanto poteva, mentre sentiva i cani farsi sempre più vicini.

Qui finisce la storia di quel giovane ragazzo viziato, non si sa quale destino abbia avuto, che i cani l'abbiano sbranato ? Che sia riuscito a fuggire ? Sta di fatto che da quel giorno una triste figura vaga per le campagne. Una figura malconcia con un cappello logoro in testa e che porta un sacco sulla schiena. Alto, ma curvo per il peso del suo sacco sembra instancabile, gira solo di notte e si dice che alle prime luci dell'alba fugga, spaventato, come se fosse inseguito da qualcosa. Ma c'è qualcosa di più inquietante della sua figura. Si dice infatti che non esiti a uccidere che incroci lungo il suo cammino, che prediliga come sue vittime donne, bambini e uomini ubriachi. Si racconta che questa figura si annunci alla sua vittima in modo peculiare, quest'essere infatti è solito fischiare mentre cammina. Se il fischio è vicino vuol dire che quest'ultimo è lontano, mentre un fischio lontano... beh... è il suo modo di avvisare la sua prossima vittima di cominciare a correre...
Boo !

Parliamo di
Nanashi no Game
ovvero
Il gioco senza nome



Sapete che esistono giochi per il DS ? Non è una domanda così scontata come potreste pensare ! Difficilmente se pensate alle console portatile di casa nintendo vi verrà in mente qualche titolo horror, i pochi che magari potreste ricordare sono per lo più spin-off: Resident Evil Revelation Spirit Camera: The Cursed Memoir. Recentemente poi è stato annunciato un Corpse Party per 3ds, anche se, dato che non mi piace molto quella saga, non sono molto interessato a quello. Eppure per il papà del 3DS uscirono ben due titoli horror esclusivi per quella console: Dementium e Nanashi no Game, ovvero il gioco senza nome di cui oggi vi parlerò. 



Se avete un Ds ancora funzionante (non come il mio) e volete giocare a questo titolo, o serie di titoli come tra poco vi spiegherò, non potete farlo, almeno che voi non conosciate il giapponese. Nanashi no Game infatti non è mai uscito dal Giappone ed è stato tradotto in lingua inglese solo dai fan. Il metodo migliore per giocarlo e quindi tramite un emulatore e direttamente sul vostro pc. 




Nanashi no Game comprende diversi titoli, per quanto due siano quelli principali: Nanashi no Game e Nanashi no Game: Me entrambi usciti per il Ds. Ma andiamo per ordine e parliamo del primo.






Nanashi no Game 

Nanashi no Game uscì per Ds nel 2008. Il primo gioco di questa saga aveva senza dubbio grossi difetti. In primis i comandi che rendevano davvero scomodo il giocarci. Poi dovremo parlare anche del fatto che la storia è  messa decisamente in secondo piano dal gameplay ed è in questo che ci sono la maggior parte dei problemi. Infatti il gameplay non è il massimo, il nostro personaggio è lento e goffo, per giunta la nostra avventura non dura molto e ciò è anche un bene perchè questo titolo è abbastanza frustrante. La storia però, per quanto come ho detto venga messa in secondo piano, è buona ed ha non poche somiglianze con "The Ring".



"Si racconta infatti di un misterioso gioco senza alcun nome. Una maledizione sembra aleggiare su di esso e chiunque metta le sue mani su quel gioco senza completarlo in sette giorni  andrà in contro ad una morte prematura. Sfortunatamente il gioco in questione viene spedito al nostro protagonista dal suo migliore amico, suo malgrado dovrà indagare sul mistero prima che i sette giorni finiscano"

Peculiarità del gioco e che il gameplay è diviso in due fasi. Nella prima ci ritroviamo nel mondo reale e dobbiamo cercare di fuggire dagli Spiriti Maligni (Nel gioco chiamati Regrets: Rimpianti) che ci daranno la caccia in diverse location, mentre dovremo cercare di fare luce misterioso gioco. Nelle locations, che ormai ogni giocatore di survival horror che si rispetti conosce a memoria ( su le mani per metropolitana, vicolo strano e hotel),si respira davvero un senso di ansia e paura. Il problema di questa fase è che non c'è molto altro da fare oltre che camminare, non abbiamo un inventario o oggetti in particolare da trovare, se ci prende uno spirito è game over il che, tutto assieme, rende questa parte del gioco molto frustrante e poco divertente. 
Nella seconda invece ci ritroviamo nel mondo 8-bit del gioco senza nome, in questo modo di final fantasyana memoria, l'esplorazione è abbastanza limitata e non  combatteremo mai contro mostri et similia, ma tutto ciò che accade in quel mondo è abbastanza memorabile, tanto che rimpiangerete di passarvici poco tempo. Tra strani rituali e morti cruente il mondo 8-bit è meno idilliaco di quello che sembra e ogni volta che vi accederete sembrerà sempre che la maschera di pacifica serenità che il gioco vuole mostrarvi sia sul punto di cadere. I due mondi sono in qualche modo complementari mentre quello reale è cupo e decisamente morto (lol) quello 8-bit invece si mostra come un'ambiente vivo e allegro, ma le cose non sono come sembrano ed è la colonna sonora, il pezzo da novanta del gioco, che ci fa percepire un'atmosfera cupa e ansiogena.



In sintesi il primo titolo può benissimo essere definito come un gioco mediocre, ma a rivalutarlo sono la storia e la colonna sonora che riuscirono a salvarlo e anzi a permettergli di continuare il suo particolare orrore con un sequel: Nanashi no Game Me. Come sarà il sequel ? Riuscirà finalmente a rendere giustizia alla storia ? Avrà imparato dagli errori del primo capitolo ? Quante domande, ma questa è un'altra storia....

Boo !

"Oni Asobi"
ovvero
"Il gioco del demone"


Rileggendo la lista datami qualche tempo fa datami da Setsuka 88 (aka Filomena verda se non erro) mi sono imbattuto in Oni Asobi di Mutsumi Ryou of Die Blaue Laterne. Effettivamente il titolo mi ricordava qualcosa e andando a vedere qualche immagine mi è tornato in mente di averci effettivamente giocato tempo fa e che mi era piaciuto ! Pensando che magari l'avessi salvato in qualche bozza ho verificato se non fosse presente nel mio blog, ma a quanto pare devo essermene dimenticato, quindi eccovi  a voi il mio pensiero su "Oni Asobi" ovvero "il gioco del demone"

il gioco è completamente in inglese non preoccupatevi, sono io che sono pigro


"Conosci la storia di Oni-hime-sama ?
Si, ne ho sentito parlare. E' una vecchia leggenda su questa città, vero ?
Si. 
C'era una volta, quando questa città era ancora un piccolo villaggio, una certa famiglia di contadini, alla quale nacque una figlia con delle corna sulla testa.
A causa di quelle corna, la bambina non riusciva ad avere alcun amico ed era sempre sola...

...e poi, un certo anno...
una terribile epidemia colpì il villaggio, facendo soffrire innumerevoli persone. 
Gli abitanti non esitarono a incolpare dell'accaduto la bambina e finì per essere uccisa dalla folla.
Dopo quell'avvenimento, diversi bambini cominciarono a scomparire frequentemente, senza lasciare alcuna traccia. 
Ovviamente era lo spirito della bambina uccisa che li rapiva in modo da avere finalmente qualche amico... o almeno queste sono le voci che cominciarono a circolare.

Hai mai notato quel vecchio tempio vicino alla nostra scuola ?
Ecco, quello sembra essere stato costruito per calmare lo spirito di quella bambina.
Ma lo spirito di Oni-hime-sama non ha ancora trovato pace.
Ancora oggi si dice che, di tanto in tanto, rapisca quelle persone che si rechino al tempio.

Ma Kensuke non crede a questa vecchia leggenda e decide di recarsi al tempio, quella è stata l'ultima volta che i suoi amici Shuu e Kana, l'hanno visto. Una settimana dalla sua scomparsa, Shuu si reca anche lui al tempio in modo da far luce sulla sparizione di Kensuke, cosa mai troverà ?"


Perdonate la mia capacità di sintesi uguale a zero, ma l'incipit mi è davvero piaciuto e volevo rendervi partecipi. Il gioco ha un gameplay davvero solido e intrigante, nonché anche abbastanza difficile, visto che il nostro stalker sarà invisibile ! Sarà la nostra fedele torcia a farci capire quando siamo seguiti o meno visto che questa farà meno luce in presenza del fantasma. Gli enigmi sono piacevolmente originali anche se un po' impegnativi. Per quanto riguarda la grafica, c'è da dire che sia i tileset che le immagini sono usate in maniera mirata e efficace, ci sarebbe da parlare anche della musica che riesce a creare un'ottima atmosfera. Anche i personaggi sono gradevoli, anche se non urlano di certo originalità da tutti i pori. Insomma Oni Asobi è un buon gioco, senza dubbio con più pregi che difetti e che vi consiglio assolutamente di provare, lo trovate qui.

Pss. so che probabilmente non ne avrete bisogno, ma hey ecco qui la soluzione in caso di difficoltà.
Boo !


"Turtle Head"
ovvero
"Testa di Tartaruga"


Si mormora che strane cose succedano nella scuola dopo l'orario di chiusura. Gente giura di vedere una strana figura che li fissa dalle finestre dell'edificio, mentre altri raccontano di terribili urla femminili che riecheggiano nei corridoi. Ma queste non sono altro che voci... giusto ?

Praticamente tutti i personaggi di un qualsiasi gioco/film horror dicono così

Con questa premessa inizia "Turtle Head" di Pikasprey che oltre ad aver sviluppato il gioco è anche uno youtuber che ha realizzato let's play di altri indie horror (trovate il suo canale qui). Il gioco ci vede nei panni di Harriett la solita protagonista silente si avventura nella scuola, insieme a due suoi amici, dopo l'orario di chiusura per far luce su un'inquietante figura che vaga nei corridoi deserti, che si tratti di un fantasma ?




Il gioco ha le stesse meccaniche di tutti gli altri titoli simili, c'è una parte di investigazione e una parte dove dovremo fuggire dal nostro inseguitore, Parliamo innanzitutto degli enigmi che risultano essere vari e abbastanza originali, con la pecca che, molto spesso, per risolverli dovremo tornare molto indietro e ciò, alla lunga, risulterà frustrante e un po' tedioso. Ma questo è uno dei due soli problemi che il gioco ha, parleremo dell'altro più avanti. Tutti i personaggi della storia difficilmente faranno monologhi e anzi in tutta la storia difficilmente i dialoghi dureranno più di uno scambio di battute, per quanto questo sia abbastanza realistico nella situazione in cui ci ritroveremo, ciò renderà più difficile farci fare il tifo per loro o a definirne la personalità. Ma sono scelte, perché la vera storia si incentra sulla fantomatica figura di turtle head.




Per quanto questi non faccia particolarmente paura nel suo costume, sin dalla prima volta che appare rivoluziona il ritmo del gioco, a seguirci non ci sarà solo lui, ma anche uno stato d'angoscia e paura: Turtle Head ci spia, ci insegue e qualche volta inseguirà anche i nostri amici. Insomma ci ritroveremo in una situazione in cui dovremo sapere come muoverci e dove rifugiarci per sfuggire da lui (Ao oni scansati), Ma cosa si celerà sotto quella maschera ? E come fa a conoscere così bene l'ambiente della scuola ? Queste è altre domande avranno risposta nelle varie pagine che raccoglieremo sparse nell'edificio. Questa è la storia principale che viene quasi sussurrata e spetta a noi scoprirla.



Il problema sarà che, per quanto queste domande siano ottime, le risposte non lo saranno affatto. Il finale è davvero un punto a sfavore e potrebbe essere stato realizzato meglio. In pratica ottime basi per un finale spettacolare, ma quest'ultimo è sfruttato male con un "colpo di scena" che sinceramente si rivela essere la risposta più grossolana che la vicenda potrebbe avere. Ma nonostante questo, "Turtle Head" si rivela essere un buon gioco, con una grafica buona e originale, che riesce a creare una discreta atmosfera. Insomma, chiudete un occhio davanti a questi due problemi e godetevi il resto del gioco, non ve ne pentirete. Trovate il gioco qui.
Boo !

Underworld Capital Incident Manga
capitolo 2
Una vita buona a nulla