Pixelated

Horror
Boo !
Lo spettro della musicista


Insieme finché morte non ci separi..
Durante l'era Kyoho, viveva un samurai chiamato Hotsumi Kanji, dato che viveva in una piccola zona della provincia di Kitakuni, come era stato stabilito da un po' di tempo, aveva intrapreso il consueto viaggio annuale verso Edo, la capitale, e, durante il tragitto, si fermò in una locanda.
Dalla sua locanda, il samurai sentì una voce così soave che non aveva paragone con nessun'altra che avesse mai sentito nella sua vita. La voce proveniva da una camera vicina e apparteneva ad una goze, una di quelle donne cieche che viaggiavano per il paese vivendo delle loro esibizioni canore, accompagnate dal dolce suono dello shamisen. 
Pensando che una dolce così bella doveva per forza appartenere ad una bellissima donna, Hotsumi decise che quella donna doveva essere sua e pianificò un piano per averla. Prima scoprì in quale stanza alloggiava la donna e ci si nascose col favore delle tenebre, sfruttando la sua momentanea assenza. Quando la donna tornò, l'uomo uscì dal suo nascondiglio e la fece sua, mentre questa non pose la minima resistenza.
La mattina dopo, il samurai, scoprì che quella bellissima voce apparteneva ad una donna indescrivibilmente brutta. Mentre stava facendo questa considerazione, quell'orribile faccia spalancò gli occhi e lo guardò con vera gioia, pensando di aver finalmente trovato quell'amore di cui aveva tanto cantato. Ma ben presto, nella torbida mente dell'uomo, si fece strada una piccola malvagia idea. Hotsumi decise di portarsi la donna con sé, nel suo viaggio per Edo. 
Lungo il tragitto, in una conveniente strada di montagna, gettò l'orribile donna da un precipizio uccidendola. Pensando di aver così risolto la questione, il samurai, riprese tranquillamente il suo viaggio.
L'anno successivo, Hotsumi, si era completamente dimenticato dell'incidente. Ancora uan volta era in viaggio per Edo e questa volta decise di fermarsi in un piccolo tempio in montagna durante la notte. Quella notte lo spirito della musicista gli apparve dicendo: " Ti sei già dimenticato dello scorso Autunno ? Hai giocato con me e, una volta finito, mi hai gettato via... Non ho occhi, ma  adesso ti vedo! "
Lei afferrò le gambe del samurai e lo trascinò fuori dal letto. Hotsumi tentò in tutti i modi di sottrarsi alla sua presa, urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ma ben presto si ritrovò nel cimitero del tempio. Qui la donna si fermò sopra una certa tomba e qui abbracciando il samurai lo trascinò sottoterra.
I monaci del tempio subito corsero per vedere cosa stava succedendo, trovando segni di unghie e graffi lungo tutto il pavimento. Seguendole fino al cimitero presero delle pale e subito disotterrarono dove le tracce finivano. Scavando trovarono due corpi, uno apparteneva al samurai che si era fermato nel tempio quella notte, il corpo era ancora caldo, ma senza battito e con un'espressione di terrore sul volto. L'altro cadavere, sepolto da più tempo, aveva gli occhi spalancati e un inquietante sorriso,  apparteneva ad una sfortunata donna ceca che i monaci avevano trovato in un dirupo...
Boo!

Hidarugami
ovvero
gli Dei della Fame


Viaggiando lungo percorsi montani è normale avere un po' di fame ogni tanto, ma c'è qualcosa di strano questa volta vero ? Si sta facendo sempre più forte... non c'è la fai più ...guardati attorno, ad un tratto ti ritrovi in mezzo a delle persone vero ? Ora non soffrirai mai più di fame...



Gli Hidarugami sono gli spiriti di quei viandanti che sono morti di fame. Visto che questi erano da soli quando sono morti, magari si erano persino persi, i loro corpi non sono stati sepolti con le dovute cerimonie e ciò li ha resi spiriti crudeli e vendicativi. Da soli in vita, dopo la morte hanno imparato a muoversi in gruppi che si ingrandiscono ad ogni nuova vittima. Infatti quando un incauto viandante passa lungo quei solitari sentieri di montagna dove uno di loro è caduto, questi lo possiedono. La possessione degli Hidarugami non è simile a quella degli altri spiriti, ma causa una cosa sola: fame.
Questa fame continua a crescere man mano, nonostante il malcapitato possa aver mangiato molto poco prima, più questa cresce più si perdono le energie. Se non si fa nulla, si sviene e se nessuno interviene in soccorso si muore ben presto di fame. Morendo, lo spirito è incapace di trovare pace e entra nel gruppo degli Hidarugami. L'unico modo di fermare gli "Dei della fame" è quello di avere con sé un qualche alimento di base, come del riso, solo mangiandolo è possibile sfuggire alla loro terribile possessione. La tradizione legata a questi spiriti è ancora così forte in Giappone che gli escursionisti si portano sempre razioni extra durante le loro gite e fanno ben attenzione a lasciarne sempre un po'...
Boo !

Il dormitorio femminile infestato



Se avete pensato che il vostro primo anno di università si sarebbe rivelato difficile solo per lo studio, forse, ritornando al dormitorio, ad attendervi ci sarà una spiacevole sorpresa...


Nel 1999, in una piccola università rurale del sud Korea accadde un terribile evento. Due ragazze all'ultimo anno, Kang Jihyun e Lee Soyeon, furono ritrovate morte nei loro letti. Entrambe le ragazze erano morte nel sonno e sul loro corpo non c'era alcun segno di violenza o lotta,  il caso si sarebbe concluso come un'insolita morte nel sonno, ma c'era qualcos'altro che lo rendeva più sinistro. Le due ragazze avevano più volte denunciato, davanti a varie persone dell'università, di come un uomo continuasse a importunarle. Nonostante ciò, le autorità del campus non riuscivano a trovare nessun uomo che corrispondesse alla descrizione data dalle due giovani. Intanto i casi peggiorarono, tanto che le ragazze iniziarono a soffrire di paranoia e attacchi di panico, fino al loro triste epilogo.
I corpi furono restituiti alle rispettive famiglie che provvederono ad una adeguata sepoltura.
Fu esattamente una settimana il funerale che la situazione iniziò a degenerare. Da prima si trattò giusto di qualche rumore, qualcuno che bussava alle porte e poi spariva una volta aperte,e  poi le porte iniziarono a sbattere da sole. Dopo due settimane il vetro dei corridoi su crepava velocemente e spesso le lampadine esplodevano senza un perché. Ma dopo un mese... iniziarono le apparizioni. Verso la mezzanotte, in quelle che erano le loro camere, le due ragazze riapparivano e scacciavano i nuovi proprietari delle loro camere, per poi sparire nel nulla. Ma si mormora che le ragazze  si nascondessero negli specchi nel dormitorio da dove spesso erano viste con la coda dell'occhio. L'università fece di tutto per insabbiare la storia, ma ancora oggi le due ragazze infestano il campus, finché quel misterioso uomo non sarà smascherato...
Boo !


Lo spettro della Jayuro




La Jayuro è un'autostrada che collega Gojang e Payu, che si trovano a nord di Seoul. Nonostante si tratta di una strada come tante altre, spesso gli automobilisti la percorrono facendo particolare attenzione. Non solo per via della densa nebbia, caratteristica della zona, ma anche per un motivo ben più sinistro. Si racconta infatti che la maggior parte degli incidenti, numerosi su quel tratto di strada, avvengono per la comparsa di un misterioso fantasma. Infatti, si mormora che nelle notti in cui la nebbia sia particolarmente fitta, agli ignari automobilisti, sopratutto se viaggiano da soli, possa capitare di scorgere una strana sagoma al lato della strada. Da prima sembra non avere una forma precisa, ma man mano che la macchina le si avvicina, la sagoma assume sempre di più la forma di una ragazza dai capelli neri, con indosso un lungo vestito nero e, nonostante sia notte, con un paio di occhiali da sole. Una volta che l'automobilista l'ha messa a fuoco, questa porge il dito come per fare l'autostop cercando di attirarne l'attenzione. Incuriosito da quella che potrebbe essere una ragazza sperduta lungo quella strada, o una prostituta, l'automobilista potrebbe avere la malsana idea di fermarsi per aiutarla. Ma una volta accostata alla donna, solo allora capirebbe che la ragazza non indossa alcun paio di occhiali da sole, ma è senz'occhi, e le sue orbite sono completamente vuote...
assistendo a questo spettacolo, qualsiasi automobilista riparte a grande velocità per seminare dietro di se quell'abominevole visione, ma nessuno che abbai visto lo spettro della ragazza senz'occhi è stato capace di uscire incolume dalla Jayuro...


Boo !


Il cellulare


C'era una volta una donna che viveva da sola con suo figlio, che aveva solo sei anni. Un giorno, la madre si comprò un nuovo modello di cellulare, visto che quello vecchio non funzionava più. Subito il piccolo fu incuriosito dal nuovo dispositivo e chiese alla madre se ci poteva giocare. "Va bene, te lo presto, ma non devi cancellare messaggi e mi raccomando, non chiamare nessuno !" promettendole che avrebbe rispettato queste regole, il bambino salì le scale e andò nella sua camera per giocarci. 
Mentre la donna si occupava delle ultime faccende e si concedeva un po' di svago, verso le dieci si recò in camera di suo figlio per metterlo a letto. Con sua grande sorpresa trovò suo figlio che dormiva nel suo lettino, tenendo in mano il suo cellulare. Ripreso il cellulare e baciato, in fronte, il bambino, la donna si recò nella sua di stanza e si mise a controllare se il piccolo non avesse combinato qualche pasticcio col telefono. Fortunatamente c'erano ancora tutti i messaggi e non sembrava aver chiamato nessuno, certo le aveva cambiato la suoneria e lo sfondo, ma erano sciocchezze che si potevano risistemare in qualche minuto. Poi qualcosa attirò la sua attenzione, sembrava che il bambino si fosse divertito a scattarsi delle foto, "Com'è carino!" penso la donna mentre sfogliava le foto. Arrivò all'ultima foto e senti un brivido freddo lungo la schiena. La foto ritraeva il bambino che dormiva nel suo letto, ma la cosa che la colpì di più fu che a lato della foto si intravedeva il grottesco viso di una donna anziana. Appena realizzò questo, sentì il rumore di un armadio chiudersi...


Boo !


L'uomo calvo



Vi siete mai sentiti osservati da quella piccola finestrella in bagno ? Magari avete anche visto, con la coda dell'occhio, una sagoma scura e indefinita ? Allora potresti essere stato visitato dall'uomo calvo.

C'era una volta un uomo di nome Kanbary Nyudo, in là con gli anni, dava l'idea di essere un uomo come tanti altri. Viveva in un villaggio e, come è consuetudine nel villaggio, le storie circolano molto in fretta. Inizialmente quelle sul conto del signor Nyudo non sembravano essere particolarmente interessanti, ma tutto cambiò un brutto giorno. Il signor Nyudo infatti fu visto mentre spiava dalla finestra del bagno una giovane ragazza mentre si stava lavando. Di certo non si trattò di un caso isolato e quell'uomo continuò con la sua perversione per lungo tempo. Un giorno la famiglia esasperata decise di punirlo bandendolo dal villaggio e rasandogli completamente i capelli.
L'uomo riuscì comunque a trovare un riparo in una montagna lì vicino, tentò quanto in suo potere di resistere alle sue turbide passioni, ma invano. Piano piano l'uomo divenne sempre più incapace a resistergli, finché, una terribile notte, non riuscì più a trattenersi. Scese al villaggio, con la complicità dell'oscurità, e riuscì a rapire una giovane fanciulla e a portarla nel suo rifugio, dove la legò e le fece cose indicibili. Un giorno, un ladro decise di ispezionare quello strano antro per vedere se ci fosse qualcosa di valore, ma trovando la ragazza ne ebbe compassione e decise di liberarla. Non appena finì di tagliarle i nodi, la ragazza cacciò un urlo, l'uomo calvo era ritornato ! Segui un intenso scontro nel quale l'uomo calvo perse la vita. Ben presto la ragazza fece ritorno al villaggio che festeggiò il suo ritorno e il suo strano salvatore. Nonostante questo la storia dell'uomo calvo era appena iniziata.
Non passo qualche giorno che la ragazza notò qualcosa di strano alla finestra, la sagoma di un uomo calvo vestito di un kimono bianco che la spiava. Subito riconobbe il volto e chiamò i suoi genitori che però non trovarono altro che della saliva sulla finestra. Per impedire un nuovo rapimento decisero di nascondere la ragazza nelle stanze più interne della casa per qualche giorno. Il fantasma non vedendola più dalla finestra pensò che questa fosse fuggita e si mise alla sua ricerca. Ora vaga di casa in casa, spiando dalle finestre, alla disperata ricerca di quella ragazza... chissà magari in questo momento, vi sta osservando dalla finestra della vostra camera... forse il vostro aspetto è simile a quello della ragazza ?
Boo !


Il teschio parlante


Una buona azione può dare il via ad una catena di stravaganti e inquietanti avvenimenti...

C'era una volta un monaco compassionevole e di buon cuore, conosciuto col nome di Doutou
Questi abitava in un bel tempio nei dintorni del monte Nara, in compagnia del suo fedele discepolo Manryo. Un giorno i due uomini camminavano lungo la valle che si trova sotto il monte, mentre il maestro si stava guardando intorno, quasi accidentalmente vide un teschio rotolare lì vicino. Questo sembrava essere stato davvero molto trascurato, era infatti completamente ricoperto di fango e portava ancora dei piccoli brandelli di carne, possibile che i precedenti passanti non avessero esitato a calciarlo ?
Dopo un po', Doutou si girò verso il suo discepolo: "Guarda questo povero teschio, chissà a chi mai sia appartenuto. La gente ha continuato a maltrattarlo, nonostante sia morto. Il minimo che possiamo fare, per proteggerlo da questi empi comportamenti, e di posizionarlo sotto un qualche albero, al riparo da altri piedi". Seguendo ciecamente l'ordine del suo maestro, Manryo prese il teschio e lo pose sotto un albero lì vicino, celandolo sotto qualche ramo. Tutto questo accadde una sera quando l'anno stava giungendo al termine. 

Non molti giorni dopo, un uomo bussò alle porto del tempio, chiedendo che fosse ammesso nell'edificio. Cortese e dalle modi gentili e raffinati domandò :"Sono umilmente sceso dalle montagne, con la richiesta di vedere con i miei occhi colui che chiamano Manryo. Mi potreste fare il piacere di portarmi da lui ?". Visto il suo comportamento e la sua cortesia, la sua richiesta fu accontentata e dopo pochi minuti si ritrovò nella stessa stanza del discepolo. "Sono un uomo che ha un profondo debito nei vostri confronti. Mi piacerebbe ripagarvi appropriatamente, ma al momento non ho niente con me, per tanto vi invito a seguirmi fino a casa mia, dove potrò ricompensarvi come meritate" disse l'uomo. Da prima Manryo non riusciva a capire che cosa intendesse l'uomo, ma, dati i suoi modi e il suo entusiasmo, capì che si trattava di un uomo sincero. " Come posso negare ad un uomo onesto una richiesta ? Sarò ben felice di seguirvi fino alla vostra dimora". Poco minuti dopo i due si lasciarono alle spalle le porte del tempio.

Arrivati alla casa dell'uomo, Manryo si ritrovò davanti ad un immenso banchetto. "Prego, prendete solo ciò che preferite e in grande quantità" così l'uomo invitò il discepolo, continuando a portare in tavola nuovi e invitanti piatti. Manryo tentò di chiedere, in che modo lui avesse potuto svolgergli un servizio che meritasse una così grande ricompensa, ma l'uomo sembrava non volerne parlare e ogni volta gli offriva nuove pietanze. Alla fine, davanti l'insistenza del padrone di casa, il giovane discepolo cedette alla tentazione e iniziò a mangiare di gusto. "Sentirò la motivazione alla fine della cena" pensò Manryo mentre provava tutti quei piatti che non aveva mai neanche visto.

Trascorsa qualche ora, Manryo stava cercando di riposarsi, sul tavolo si erigeva un'impressionante pila di piatti. Finalmente era giunto il momento di sapere il motivo di tutto ciò, ma la lingua del discepolo si fermò quando notò che il suo anfitrione aveva, tutto dun tratto, assunto un colorito viola.
"Onorevole Manryo" disse ad un tratto l'uomo "Mio fratello che mi ha ucciso è tornato a casa, dobbiamo andarcene al più presto". Il discepole era incredulo alle parole dell'uomo e chiese un chiarimento. L'uomo allora iniziò la sua storia:

" Anni or sono, quando ero ancora in vita, io e mio fratello decidemmo di investire in un certo affare.
Io riuscii a guadagnare un po' d'oro, mentre a mio fratello non andò altrettanto bene e non guadagnò niente. Geloso e avido, decise scelleratamente di uccidermi, appropriandosi così del mio oro, e buttare il mio povero cadavere nella foresta. Passò così tanto tempo che del mio povero corpo non rimase nient'altro che il teschio, che i viandanti non esitavano a calciare come se fosse giusto una scocciatura. Era terribile. Fortunatamente un giorno, voi, gentilmente, avete posato il mio teschio in un posto sicuro. Non sapevo come ringraziarvi, così decisi di farvi venire nella mia casa per un succulento banchetto."

Spaventato dalla storia, il monaco si immobilizzò dalla paura e quando si riprese sentì dei passi che si stavano avvicinando. Tentò allora di uscire velocemente, ma era troppo tardi e una luce comparve alla porta della stanza. "Aaaah ! Un monaco ! Cosa ci fate nella nostra casa ?" la voce però non apparteneva ad un uomo e girandosi, Manryo si ritrovò davanti alla madre e al figlio dell'assassino.
Era inutile nascondergli qualcosa, così l'uomo ripeté tutta la storia nei minimi dettagli. La donna fu scioccata dall'udire quella storia, così diversa da quella che il figlio gli aveva raccontato, infine guardò il nipote e disse "Tuo padre è una terribile persona! Prega per lo spirito del tuo povero zio e fai ammenda per i peccati di tuo padre!". Il bambino obbedì e tenne così viva la memoria dello zio. 
Boo !

"Il fantasma di Aizuwakamatsu"

Vi siete mai ritrovati nel vostro letto, da soli al buio, in quel momento della notte quando non riuscite a prendere sonno ? Cosa sarebbe successo se una misteriosa voce, in quel momento, vi avrebbe chiamato per nome ?



Molto tempo fa, viveva nel villaggio di Aizuwakamatsu (che oggi si trova nella prefettura di Fukushima) un uomo di nome Iyo, che si era da poco sposato con bellissima donna. Era già passato qualche giorno dalla cerimonia quando, una notte, i due scorsero una misteriosa aggirarsi nel loro giardino. Iyo davvero non sapeva chi potesse essere quella donna così misteriosa, ma, dato il suo aspetto, era chiaro che si trattasse dello spirito di qualche defunto. Il misterioso fantasma non sembrava essere interessato all'uomo, mentre, continuava a ripetere il nome di sua moglie. Una notte si mise anche a bussare alla porta della loro camera da letto, continuando a chiamare la donna a gran voce. La donna, che non era certo una sprovveduta, esasperata dalla situazione tirò fuori una vecchia scatola di legno e si mise a cercare un piccolo foglio di carta. Ma la voce si faceva sempre più vicina e lo spettro più insistente, la donna gli urlò contro "Chi sei e cosa diavolo vuoi da me ?"...
...
...
...
Dopo quella frase seguì un breve intervallo di silenzio, sembrava che lo spettro se ne fosse andato, ma lentamente, senza emettere alcun suono, la donna vide che lo spettro era riuscito a passare attraverso la porta. La donna gli lanciò contro il foglio di carta, un talismano benedetto da un monaco locale (un ofuda), e lo spettro scomparve come fumo al vento. Ma questo non fermò quell'insistente entità, ricomparve dal fuoco della cucina la sera successiva e fu avvistata nuovamente far risuonare una piccola campana, vagando per il giardino. Per ben quattro giorni il fantasma continuò a vagare per la casa, finché la donna non decise di agire; si recò in un noto monastero locale e ne tornò con un monaco che procedette a benedire la casa. Inoltre, la donna, procedette a pregare qualsiasi divinità fosse in ascolto nel disperato tentativo di liberarsi di quello spettro. La notte successiva passò tranquilla e lo spettro sembrava fosse sparito...
...
...
ma quando la donna si era coricata, la sera successiva, sentì qualcosa molto vicino a lei, qualcosa di freddo e raccapricciante che non esitò ad afferrarla per i piedi. La donna lanciò un urlo si alzò e scappò dalla casa, nella quale non volle più mettere piede. Alla fine il marito non ebbe altra scelta che quella di abbandonare casa. Quale fosse l'identità dello spirito e cosa volesse rimase per sempre un mistero.
Boo !


"The maid of Fairewell heights"
ovvero
"La cameriera del Fairewell heights"



Dopo una "insensata" e "traumatica" assenza ecco che il vostro Boo ritorna all'attacco presentadovi un gioco sconosciuto ai più ! In questo caso si tratta di "The maid of Fairewell heights" un gioco atipico sia per quanto riguarda il gameplay che per la storia e le iterazioni tra i personaggi.



Il gioco ruota attorno alla figura della diligentissima Mashmallow Holly (I nomi assurdi sono una costante del gioco), una liceale diciottenne che lavora come cameriera part-time. Appena arrivata sul luogo del suo nuovo incarico, Marshmallow si ritrova davanti ad un edificio che ricorda più un castello che un complesso di appartamenti. Appena entrata, la giovane viene accolta da(ll'ancor più giovane) Farewell Hyte, il manager del polveroso edificio, che le rivela che l'edificio è infestato e che le precedenti cameriere hanno finito per scappare dall'edificio.
Che cosa nasconderanno mai, sotto la polvere, le varie stanze ? Cosa cela il Fairewell Heights ?



Sfortunatamente nonostante un incipit così accattivante, il gioco mette la componente horror in secondo piano sin dalle prime battute, preferendo un approccio più umoristico e casual. Durante la nostra, breve, avventura entreremo in varie stanze, ognuna delle quali si rivela essere un minigioco diverso... sfortunatamente. Il gioco non è particolarmente intrigante, i personaggi sono per lo più caricaturali e stereotipati, il gameplay si riduce ad una frazione di minigiochi abbastanza semplici e poco impegnativi, mentre l'aspetto grafico è decisamente buono. Ci sono sprite e faceset originali e spesso le immagini aiutano a capire la storia o delle azioni, Inoltre la nostra eroina avrà un campionato di vestiti di tutto rispetto, praticamente cambierà un vestito a camera. Sfortunatamente la trama, peggiora drasticamente andando a sconfinare nel nonsense più gratuito e scontato
(Dio Pollo !). Oltre a quanto detto sopra, c'è anche da dire che è chiaro l'intento di voler creare un titolo divertente, però questo tipo di umorismo non mi ha colpito particolarmente, si, mi ha regalato qualche sorrisetto, ma mi sa tanto di già visto, di clichè. Ci sarebbe da dire che il gioco, non è particolarmente lungo e che quindi, per lo meno, non è una grande perdita di tempo !



Se dopo questa recensione, volete comunque dare una possibilità al gioco, lo trovate qui.