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Horror
Boo !


Halloween 2016

Finalmente Halloween è arrivato, come potevo lasciarvi senza neanche un piccolo post ?
Ma, dato che il mio tentativo di una storia al giorno è naufragato, ho deciso di fare qualcosa di diverso! Per questo ho pensato di parlarvi un po' del mio rapporto con certi titoli horror. Ecco quindi una carrellata di videogiochi e altro, che mi sono piaciuti o meno!


1 Project Zero/Fatal Frame


Come molti lettori già sapranno, una delle mie saghe preferite è "Project Zero" (Conosciuta anche come Fatal Frame). I giochi sono ambientati in varie location (dalle case agli ospedali, passando per i villaggi) infestate da terribili fantasmi. A piacermi di questa saga è sopratutto come vengono curati i luoghi, solitamente è un tripudio di vecchio Giappone, che da buono storico (si io studio storia in università) apprezzo oltremisura. Vecchi tori, tatami impolverati e kimoni appesi riescono anche da soli a comunicare lo scorrere del tempo. Non iniziai questa saga dal primo capitolo, bensì dal terzo (Project Zero 3 the tormented) e nonostante il trauma lasciatomi dalle bambine armate di paletto (rinominate bambine-hitler durante la mia prima run) rimane uno dei giochi che mi ha spaventato di più e il primo horror a cui abbia mai giocato sulla mia vecchia e gloriosa PS2.

2 Silent Hill 2

Se Project Zero 3 fu il mio primo horror, Silent Hill 2 ha il pregio di essere diventato col tempo il mio videogioco horror preferito. Il nostro protagonista James Sunderland si reca nella nebbiosa cittadina di Silent Hill dopo aver ricevuto una misteriosa lettera dalla sua defunta moglie, che lo invita nella città. Ma le cose stanno davvero così ? E quale terribile segreto nasconde la lettera ? Insomma Silent Hill 2 è quel gioco horror che posso consigliare tranquillamente a tutti, senza neanche pensarci troppo. Dalle forti tinte psicologiche e con un cast di personaggi invidiabile, questo gioco mi ha segnato molto ! Tanto che non sono più riuscito a giocare ad un altro Silent Hill, mi viene davvero un blocco e continuo a paragonarlo al 2 e non ne ho trovato ancora uno che riesca a reggere il confronto (sono un tipo strano). Che altro dire ? Ancora un titolo che ho iniziato nonostante non fosse il primo della saga, ma dopotutto il 2 mi ha sempre portato fortuna (sono nato il 2 di aprile).

3 Over The Gardern Wall

Non penso che riuscirei mai a rendere giustizia a questa miniserie con le mie parole, ma proviamoci.  Over The Garden Wall è una serie animata con la S maiuscola, nonostante duri solo 10 episodi è un cartone che riesce a trasmettere quasi tutto il nostro ventaglio di emozioni. Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente di questo cartone è il villan, "La Bestia", non ho problemi a definirlo come un degli antagonisti più spaventosi e manipolatori della nuova generazione di cartoni animati. Senz'altro una delle mie serie preferite, nonostante non apprezzo particolarmente la scelta di usare Sio come voce di Greg che di Wirt nel doppiaggio italiano (amo i lavori di Sio eh ! Non fraintendetemi, la sua comicità è molto simile al mio nonsense quotidiano).







4 Corpse Party


Se c'è un gioco che non riesco a farmi piacere, oltre a Dangarompa, questo è Corpse Party. Lo so che dovrei affezionarmi ai personaggi, vedere come lentamente vanno incontro la loro destino, sentire le loro paure e incertezze, ma mi stanno tutti sulle balle. Non c'è un personaggio con cui riesca a identificarmi e di solito il loro comportamento è l'esatto opposto di quello che farei. Per giunta i tremila capitoli che sono usciti non sono proprio il massimo per uno come me, per non parlare del gameplay che trovo mooolto palloso. ( Lo so che dovrei vederlo come un'avventura grafica, ma davvero mi fa venire il latte alle ginocchia, ho pensato che fosse un problema di tutte le avventure grafiche, ma non ho avuto problemi a spararmi metà della saga di Phoenix Wright, che è uno dei miei giochi preferiti per DS/3DS)

5 Gengar

Nonostante non sia il mio pokemon preferito numero (se ve lo state chiedendo è Articuno) Gengar è senz'altro uno dei mie pokemon preferiti. Amo il tipo spettro, nonostante lo usi raramente e non vedo loro di fare mio Mimikyu (Sole e Luna sono troppo lontani). Ma non ho mai avuto un Gengar mio ! Visto lo strano metodo di evoluzione, come scambio ? Con chi lo devo scambiare ? E se poi non me lo ridà ? Spero vivamente che questa sia la generazione giusta per averne uno ! Il design di Gengar è uno dei miei preferiti ( altri pokemon che mi piacciono ? Vileplume, Jolteon, Galvantula, Chansey, sono strano lo so) anche se non mi piace particolarmente la sua mega-evoluzione ( A quando un mega ditto ?).

6 Lovercraft o Poe ?

In gioventù ( più  o meno 3 cm di barba fa) provai a leggere qualche racconto di Lovercraft, ma non mi fece impazzire particolarmente e passai ad altro. Nonostante quindi debba recuperarlo con un po' più di maturità, amo i racconti di Poe. Il mio preferito è "Il barile di Amontillado" di cui amo molto le sfaccettature e la psiche del protagonista Montrèsor  ed è uno di quei racconti che non manco di rileggere ogni tanto (cosa rara per me). Un altro racconto che mi è piaciuto è "La maschera della morte rossa" di cui vidi anche il film con Vincent Price e I delitti della Rue Morgue che fu anche il mio primo giallo, un genere che amo alla follia ( Christie > Doyle).







7 La chiesa di San Bernardino delle Ossa

 Situata vicino alla mia università, la chiesa di San Bernardino delle Ossa è uno dei luoghi che preferisco di Milano. La Chiesa ospita le ossa di vecchio ospedale che sorgeva lì vicino. Lungo un stretto corridoio si raggiunge l'ossario che contiene appunto file e file di teschi lungo le varie pareti.
Difficilmente vedrete un ateo come me entrare in Chiesa, ma quel luogo mi fa riflettere e spesso mi capita di andare lì a pensare un po'.
Ancora una volta mi tocca scusarmi per il mio comportamento. Mi dispiace di non essere riuscito a pubblicare una storia per giorno, come vi avevo promesso. Ho avuto dei problemi ? Si, non è stato proprio un bel mese per me ottobre, ma avrei potuto organizzare il mio lavoro in modo da evitarvi questo disagio. Cercherò di farmi perdonare, scusatemi

Boo !

Bakhtak

Sapete il vero significato della parola incubo ? No, non intendo "brutto sogno" come potrete subito pensare, bensì alla sua etimologia. Il significato della parola incubo è "giacere sopra", ciò descrive quella sensazione al nostro risveglio da un incubo di un qualcosa che ci opprime il petto, come se qualcuno, o qualcosa si fosse seduto sopra di noi. Sarà capitato anche a voi noi ? Una sensazione terribilmente è difficile da dimenticare. Ma come si spiega questa sensazione ? Non c'è nulla alla fine sul nostro petto ... Vero ?
Be, secondo la cultura medio orientale, qualcosa c'è. Un piccolo spirito con un orribile aspetto, simile ad un folletto peloso e dal viso arcigno che ama intrufolarsi nelle nostre case di notte per causarci terribili incubi. Bakhtak, questo è il suo nome, è responsabile dei nostri peggiori sonni. È proprio lui che si siede sul nostro petto in quelle notti agitate.
Ignoriamo il perché lo faccia, ma fate attenzione la prossima volta che vi risvegliate da un incubo, con la coda dell'occhio potreste scorgere una piccola figura allontanarsi...

Boo !

El Cucuy

"Dormi bimbo, presto dormi...
se no verrà il Cucuy e ti divorerà"

"Via, via Cucuy,
vattene in cima al tetto
e lascia il bambino dormire
un tranquillo sonno"

Il baubau ispanico è diverso da quello del bel paese-
Il suo comportamento però è lo stesso !
Anche il "Cucuy" si nasconde negli antri più bui delle nostre camere da letto, sotto il nostro materasso oppure in un angolo del nostro armadio pronto a colpire alla prima opportunità. Vittima preferita del Cucuy sono i bambini, dipende dal suo umore, questa creatura può cibarsene oppure rapirli per potarli nella sua tana, in un isolata grotta su qualche sperduto monte.
A cambiare molto è il suo aspetto, infatti il Cucuy è un terribile muta-forma, non c'è forma che non possa prendere, ma sembra prediligere quella di un'orribile creatura pelosa con occhi rossi e denti affilati, in alcune versioni i suoi artigli sono particolarmente affilati, mentre in altre le sue orecchie sono appunta come quelle di un pipistrello.
Ma fate molta attenzione, si dice che questa terribile creatura possa assumere l'aspetto anche di un ombra per osservare silenziosamente la sua prossima vittima, chi vi dice che non sia già nella vostra stanza ?
Boo !

La maledizione di Aisha

Lasciamo per un attimo le assolate e infestate spiagge delle Hawaii per trasferirci nell'altrettanto folkloristica Malesia, dove una strana maledizione sembra aleggiare sopra delle misteriose foto e una povera ragazza di nome Aisha.

Era il lontano 1984 quando. una giovane ragazza di nome Aisha. si trasferì da un piccolo villaggio alla grandissima città di Kuala Lumpur.
La sfortunata ragazza aveva una strana patologia che le aveva causato una particolare forma di Fotofobia, ovvero una estrema sensibilità alla luce. Per questo motivo la giovane indossava sempre dei grossi occhiali da sole e non permetteva a nessuno di scattarle delle foto. Il flash di una qualsiasi macchina fotografica era abbastanza per causarle dei fortissimi e debilitanti mal di testa.
Aisha comunque riuscì a trovare presto un lavoro in una fabbrica, lontano dalla luce che tanto poteva ferirla, o almeno così pensava.
Un giorno, nella fabbrica dove lavorava, si tenne una festa. Tutti i dipendenti si stavano divertendo un mondo e Aisha non era da meno. In preda alla frenesia del momento si tolse gli occhiali per un breve momento. Sfortunatamente un altro dipendente aveva con se una macchina fotografica e decise di scattare qualche foto. Non appena Aisha sentì il rumore del click, la sua percezione del tempo sembrò rallentare. La ragazza si girò dove aveva avvertito il rumore e non fece in tempo a dire nulla che fu investita dal flash. Appena la luce si diradò, la giovane lanciò un urlo, si piegò in due e della schiuma le uscì dalla bocca. Si contorse sul pavimento finché non arrivò finalmente un ambulanza.

Per ben tre giorni Aisha fu tenuta in una stanza completamente al buio in ospedale. Tutti i giorni l'uomo si recava nella sua stanza per chiedergli scusa e farsi perdonare per il suo gesto.
Dopo quel giorno, la ragazza non poté più tornare a lavorare. Il dottore le diede qualche medicina e le ordinò di riposarsi il più possibile. Durante il giorno la giovane donna non faceva alcunché e usciva solamente di sera per comprarsi da mangiare.
Un mese dopo quell'incidente, lei era completamente guarita. Decise, ben presto, che era tempo per lei di tornare nel suo villaggio natale, sopratutto perché non aveva più soldi per mantenersi in città.
Per tanto quella notte, dopo aver fatto i bagagli, Aisha lasciò le chiavi al proprietario di casa e si incamminò per la stazione degli autobus. Sfortunatamente non ci arrivò mai.
Una macchina si fermò vicino alla ragazza qualche isolato dopo. Dalla vettura uscirono quattro uomini e le bloccarono il cammino. Improvvisamente gli energumeni afferrarono la giovane e, nonostante il suo dimenarsi, riuscirono a rinchiuderla in macchina.
Gli uomini la rapirono e la portarono in un casale abbandonato nella periferia della città. Fu brutalmente legata ad una sedia e le strapparono i vestiti di dosso con un coltello. Lei pianse e li pregò di avere pietà di lei, ma quelli le risero in faccia. Aisha dovette sopportare cose indicibili da quel momento. Uno di quei ragazzi aveva con sé una macchina fotografica e non esitò ad usarla sulla ragazza nonostante questa li avesse messi in guardia sulla sua malattia.
Non appena la forte luce si diradò, la stanza fu riempita da un urlo. I ragazzi cominciarono a picchiarla e a scattarle foto, nonostante questa urlasse e del sangue iniziava ad uscirle dal naso e pesino dagli occhi. Dopo quattro ore, la ragazza non riusciva nemmeno a muoversi e si contorceva sulla sedia. Alla fine gli uomini decisero di riportarla in macchina, la rinchiusero nel bagagliaio, e guidarono fino ad un ponte non molto lontano.
Aprirono il bagagliaio e le dissero che la stavano per buttare nel fiume che scorreva lì sotto, noncuranti se lei fosse annegata o meno. Poco prima di scaraventarla, la ragazza prese tutte le forze che le rimanevano e disse ai suoi aguzzini :
"Io punirò chiunque guarderà le mie foto senza il mio permesso con un terribile sogno dove gli farò assaggiare lo stesso dolore che sto provando io. Giurò che lo farò, nonostante sarò morta. A coloro che le guarderanno, non ci sarà altro che dolore".

La mattina successiva gli uomini potarono le foto a far sviluppare, allungando una certa somma al negoziante perché tenesse la bocca chiusa sul soggetto del foto. Appena videro le foto sviluppate, dove la giovane veniva picchiata e violata, questi non fecero altro che ridere e sogghignare.
Improvvisamente la macchina persero il controllo della macchina che stavano guidando e si andarono a schiantare contro un albero. Uno dei quattro morì impalato da uno dei rami dell'albero.
Il secondo morì quella sera stessa in ospedale per un'emorragia interna.
Il terzo fu rilasciato dall'ospedale con qualche lieve ferita, ma, lungo il tragitto per casa, cadde in un tombino spaccandosi una gamba, incapace di risalire in superficie annegò quando quella notte si scatenò un violento temporale che alzò i livello dell'acqua nelle fogne,
Il quarto era uscito illeso dall'incidente invece, per questo andò dritto a casa sua. Ma quella sera sogno che Aisha era tornata e lo torturava picchiandolo in testa con un bastone. Svegliatosi con un terribile mal di testa, non riusciva a levarsi quel dolore che non faceva altro che aumentare. Impazzito da quel dolore, decise che c'era un solo modo per stare meglio e iniziò a colpirsi in testa con una forchetta. In un momento di lucidità si pentì per quello che aveva fatto e si consegnò alla polizia confessando tutti i suoi crimini e portando le foto come prova. In prigione non riuscì più a sopportare quel dolore e si suicidò spaccandosi la testa contro il muro.
Nel frattempo la polizia aveva iniziato a cercare il corpo della ragazza. Questi fu ritrovato due giorni dopo, ancora galleggiava nel fiume. Il cadavere fu portato dal coroner dove fu iniziato il suo riconoscimento e fatta un'autopsia. Il coroner però dovette fare una foto al cadavere come da procedura. L'uomo fu terrorizzato dal constatare che gli occhi della giovane si erano improvvisamente chiusi dopo la foto. Pochi giorni dopo fu ritrovato riverso sul pavimento di casa sua, si era suicidato ingerendo una grossa quantità di antidolorifici. Da quel giorno chiunque avesse mai guardato la foto dell'autopsia o una qualsiasi delle altre foto della ragazza, andava incontro a violenti mal di testa e finiva per togliersi la vita. La polizia cercò di tenere il massimo livello di segretezza sulla "maledizione di Aisha", ma nonostante le precauzioni la storia si diffuse in tutta la Malesia. La polizia decise di eliminare tutte le foto della ragazza, ma, misteriosamente, alcune furono caricati in angoli remoti dell'internet.

Non cercare quella foto, per nessuna ragione al mondo ! E fai molta attenzione, la maledizione di Aisha per adesso non ha ancora risparmiato nessuno
Boo !

Nightmarches


Nelle soleggiate Hawaii, strane figure si dice vaghino per le isole al calare del sole.
Si narra infatti che nelle serate, prima degli anniversari delle grandi battaglie che sconvolsero la nazione, i vecchi guerrieri, caduti in battaglia e non, risorgano dalle loro tombe e si schierino in plotoni, così come fecero in vita. Una volta che questi sono completi iniziano a dirigersi nei luoghi dove quelle cruente battaglie si sono consumate. Questi marciano dal tramonto fino all'alba e non è insolito sentire il rumore delle loro armi e il loro grido di battaglia. Ognuna di queste marce è diversa dalla precedente, perché dipende da chi ne è a capo. Così come in vita questi soldati sono infatti guidati da un capo, ed è questi a imporre disciplina o meno. Ma dovete stare bene attenti quando incrociate uno di questi reggimenti, infatti il solo guardare questa terribile punizione scatena l'ira di quegli spiriti causando la violenta morte dell'ignaro spettatore.

"La prima cosa che sentirai sarà il suono dei tamburi in lontananza, dopo sentirai un odore di sporco e di muschio, sentirai il suono di una conchiglia, che ti avvertirà di allontanarti, poi vedrai la luce delle torce, farsi sempre più vicina. L'unico modo per salvarti e di avere, tra i soldati, un antenato che ti riconoscerà, in quel caso urlerà "Na'u !", che significa "mio". Perché se sei dello stesso sangue di uno dei "nightmarches" allora nessuno nell'intera processione può farti del male. Questi soldati sono l'avanguardia di un sacro capo, o una capessa, che in vita avevano una posizione veramente alta" (Haunted Hawaii)
Boo !
    Black Annis



Dato che ieri vi ho parlato di una strega "bianca" mi sembra giusto oggi proporvi l'esatto opposto ! Abbandoniamo la soleggiata Giamaica per tornare nel vecchio continente e, più esattamente, nel piovoso Regno Unito. Qui si dice che nella provincia delle Dane Hills viva una terribile strega. Dalla palle bluastra e dal viso mostruoso, Black Annis è ben lontana dalla tradizionale immagine della strega che ci viene tramandata. Di certo non vola su una scopa e non indossa cappelli a punta, piuttosto questa terribile figura fa appello al lato più istintivo e selvaggio degli uomini. Black Annis è una selvaggia, è feroce e ascolta solo ciò che il suo stomaco le dice e, spesso, questi ha la peculiare voglia di pranzare con la carne di teneri bambini, magari qualche fanciullo sventurato che si è avventurato fuori città durante la notte.
Dove vi aspettate che questa figura porti le sue vittime ? In qualche casa in mezzo ai boschi ? No, l'abitazione di Black Annis non è niente di così civilizzato. Una semplice grotta offre riparo alla strega durante i suoi pasti. Un attento osservatore potrebbe notare che la grotta non è naturale, ma costruita, dai piccoli graffi presenti su tutta la caverna, ma se capitate nelle mirino di questa pericolosa creatura allora questi è l'ultimo dei vostri problemi.
Boo !


La candida strega di Rose Hall




Se mai avrete la fortuna di vagare per la soleggiata Giamaica, in particolare nella baia di Montego, allora potresti imbattervi in una sontuosa villa. Una casa senza dubbio d'altri tempi, che rimanda la passato coloniale del Paese, un passato eroico e romantico come il nome della magione: "Rose Hall" ci ricorda. Eppure questa casa ha avuto una terribile proprietaria che, secondo alcuni, non ha mai lasciato del tutto le sue stanze.
Non si conosce bene il passato di Annie Palmer e, anzi, alcuni reputano che non sia mai esistita.
Noi sappiamo, o almeno questo è ciò che la leggenda ci narra, che da bambina avrebbe vissuto ad Haiti assieme ai suoi genitori. Probabilmente, questi morirono a causa della febbre gialla e fu lasciata sola con una vecchia balia, una donna del luogo che conosceva a fondo i segreti dell'arte proibita del voodoo. La bambina ben presto crebbe interessandosi a queste stregonerie e ne apprese il più possibile, che forse avesse un talento naturale ? Sta di fatto che la bambina lasciò ben presto il posto a una bellissima ragazza e, non erano pochi i suoi spasimanti. Il "fortunato" che fece breccia nel cuore della strega non fu altri che John Palmer, il proprietario di una ricca piantagione e della stessa Rose Hall. Ma ben presto la donna si stancò della vita matrimoniale e, grazie alle sue arti, non fu difficile mettere fine alla vita di suo marito, o mariti ? Annie infatti si risposò altre due volte e, in entrambi i casi, i suoi mariti incontrarono prematuramente il loro creatore. La donna non esitava ad avere più amanti e spesso questi erano gli stessi lavoratori della sua piantagione, naturalmente anche questi facevano una brutta fine. Il nome di Annie Palmer fu ben presto sinonimo di sciagura e sfortuna, un nome da sussurrare sottovoce nelle chiacchiere di qualche salotto, ben lontano però dalle orecchie della terribile strega. Ma tutte le cose hanno una fine, e anche la vita della terribile strega bianca fu ben presto spenta. Ironicamente ciò avvenne nello stesso modo brutale con cui lei stessa aveva spento quelle di quell'indefinita massa di uomini. Non si sa bene come esattamente ebbe luogo, si conosce solo il nome dell'uomo che le strappò la vita "Takoo", un giovane schiavo che lavorava nella piantagione. Che questi fosse un amante che spezzò il cerchio, oppure un semplice uomo inorridito dall'orrore che aveva visto in quegli anni, non ci è dato saperlo. Ma sappiamo che da quel giorno, non è insolito per i visitatori incontrare durante la loro permanenza a Rose Hall, una pallida figura, che vaga di stanza in stanza con una aria triste, ma uno sguardo feroce e sanguinario alla ricerca di altre vittime.
Boo !
Uno, due... Uno, due


Non sempre essere diligenti nello studio è una buona idea !

La nostra storia ha luogo in un'anonima scuola coreana durante una tranquilla serata autunnale. Non era insolito che Sun-Hi, una giovane studentessa, si fermasse fino a tardi nell'edificio a studiare assieme ai suoi amici e compagni. Dopotutto quell'anno era così impegnativo e, i suoi genitori, l'avevano più volte pressata perché avesse voti più alti. Fortunatamente la scuola permetteva ai suoi studenti di potersi fermare in biblioteca anche dopo l'orario di chiusura.
Erano passate un paio d'ore da quando Sun-Hi si era messa a studiare e, ormai, il gruppo si era ridotto soltanto ad una decina di studenti. La ragazza, provata dallo studio, decise che era tempo di fare una piccola pausa, si alzò e si diresse in bagno. Non appena Sun-Hi chiuse la porta della biblioteca, gli altri ragazzi cominciarono a sentire uno strano suono, come di qualcosa che picchiasse contro una parete. Prima si sentiva un breve picchiettio, seguiva una breve pausa e poi due picchiettii in rapida successione... Uno, due... Uno, due.
Quello che da prima era sembrato come un rumore lontano, si era fatto sempre più forte, destando l'attenzione di tutti gli studenti. Finalmente un ragazzo riuscì a capire da dove provenisse il suono, e incuriosito scostò le tende della finestra rivelando una macabra figura. Una ragazza dai lunghi capelli neri e con un lungo abito bianco picchiettava con un dito ossuto sulla finestra, i suoi occhi erano chiusi.
Tutti gli studenti accorsero a vedere la strana ragazza, alcuni incuriositi, altri spaventati. 
Appena l'ultimo studente si avvicinò alla finestra, la ragazza spalancò gli occhi, rivelando delle orribili orbite vuote e nere, l'edificio piombò nella più totale oscurità.
In quel momento Sun-Hi era appena uscita dal bagno, notò le luci spente e pensò che si trattasse solamente di un blackout. Facendo molta attenzione ritornò lentamente fino alla biblioteca.
Qui, aperta la porta, si trovò davanti ad un terribile spettacolo, il pavimento della stanza era ricoperto dei cadaveri dei suoi compagni. Il loro volto era congelato in una smorfia di terrore, mentre le loro orbite erano completamente vuote. Sun-Hi sconvolta avrebbe voluto urlare, correre via da tutto quell'orrore, ma sentì improvvisamente il rumore di passi che si avvicinano. La ragazza, con non poca riluttanza, si gettò tra i corpi dei suoi amici, pensando così di poter restare al sicuro. Chiuse gli occhi e li tenne serrati con tutta la sua forza di volontà, mentre sentiva qualcuno o qualcosa avvicinarsi a piccoli passi. All'improvviso un'inquietante voce bambinesca ruppe il ritmico rumore di passi, "uno, due" ripeteva di tanto in tanto. Ma quando la voce si era fatta estremamente vicina, improvvisamente, cessò. L'intera stanza era piombata nel silenzio più assoluto, erano passati diversi minuti quando, la ragazza, cedette e aprì gli occhi...
davanti a lei c'era un viso pallido che la osservava con le sue due orbite vuote, il terrore si stava impadronendo di lei quando la figura davanti a lei esclamò "Uno !" e avvicinò il suo ossuto dito al suo occhio.