"Villa Himuro"
... e nel giro di una notte, tutta l'immensa fortuna della famiglia Himuro scomparve e la famiglia stessa si estinse...
Si racconta che vagando verso i confini della prefettura di Tokyo ci si possa trovare dinanzi ad un immenso bosco nascosto, forse, da alcune montagne. Se l'ignaro viaggiatore si avventura dentro la selva potrebbe avere la (s)fortuna di trovare i resti di una lussuosa e magnifica villa. Se si fa una fotografia alle rovine, una volta sviluppata la foto, si noterà la figura di una misteriosa ragazza dai lunghi capelli neri e avvolta da un kimono bianco. La storia di questa giovane ragazza si lega con la terribile tragedia che sconvolse la villa e la famiglia Himuro:
Per secoli gli Himuro hanno goduto di una fortuna impareggiabile. Erano una delle famiglie più potenti e influenti del Giappone e, anche se non ricoprivano ufficialmente cariche pubbliche importanti, difficilmente qualcosa sfuggiva dal loro controllo. Si racconta che la loro villa era vastissima e lussuosa, conteneva molti locali e molti tesori: stoffe, libri e alcune meraviglie straniere, frutto di vecchi commerci di quando i primi europei sbarcarono sull'isola. Ma a parte i loro tesori e la loro influenza, gli Himuro erano conosciuti anche per un'altra loro caratteristica, i loro antichissimi riti. Si parla di vecchie tradizione di epoca sciamanica che erano rimaste vive nella famiglia e che si svolgevano periodicamente nella villa. Si parlava di un particolare rito che avveniva ogni mezzo secolo. La famiglia Himuro selezionava dalla nascita una bambina che veniva cresciuta lontano dalle altre persone, nascosta in una delle tante stanze della villa. Al suo sedicesimo compleanno la ragazza veniva scortata fuori dalla villa, vestita di un semplice kimono bianco. A poca distanza dalla villa poi la giovane veniva legata con delle corde, ognuna sua estremità ad un cavallo diverso. Poi si dava l'ordine ai cavalli di correre in direzioni diverse...
... il corpo in fin di vita (il sacrificio doveva essere morente, ma non ancora morto) terribilmente maciullato veniva riportato nella villa. Lo si portava nel piano più basso dell'edificio,in un antico tempio sul quale, la villa, era stata costruita. Si dice che nel tempio ci fosse una porta, che non sembrava fatta da alcuna mano umana, e alcuni sostengono che conducesse direttamente all'altro mondo. Il corpo veniva legato su questa porta in modo tale che il portale non si aprisse. Questo rito permetteva alla famiglia fortuna e tranquillità per almeno cinquant'anni. Sfortunatamente durante la sua prigionia una giovane riuscì, anche se per poco tempo, a uscire nel giardino della villa. Il caso volle che proprio quel giorno un ragazzo era riuscito ad entrare nella villa (c'è chi dice che fosse un rampollo di una nobile famiglia che era stato invitato, mentre altri sostengono che si trattasse soltanto di un comune ragazzo incuriosito dalle storie della villa).
I due si trovarono lì per caso e, anche se passarono pochi minuti assieme, si innamorarono l'uno dell'altra. I due si lasciarono con la promessa che il giovane sarebbe tornato a trovarla, ma il fato non benedì quella promessa. Pochi giorni dopo, la ragazza fu costretta a compiere il macabro rituale.
Ma quando si legò la moribonda sulla porta, questa si spalancò. Il sacrificio doveva essere puro e non doveva aver stretto legami con nessuno, ma la giovane come sappiamo si era innamorata. Dalla porta iniziò ad uscire un terribile miasma che uccise quasi tutti i presenti, tranne il capofamiglia che riuscì a scappare e a rifugiarsi in superficie. Ma il capofamiglia Himuro sapeva bene che era solo questione di tempo prima che ciò che si trovava dall'altra parte della porta venisse in superficie. Per tanto si armò di una delle katane tramandate nella famiglia e iniziò a vagare per le stanze della villa uccidendo chiunque incontrasse, reputando che l'aldilà fosse preferibile a qualsiasi cosa stesse arrivando.
Nessun membro della famiglia si salvò dalle strage. La villa fu avvolta lentamente dall'oscurità, finché questa non raggiunse anche l'ultimo abitante di villa Himuro, una nebbia nera e oscura che conteneva un volto che il capofamiglia conosceva bene, quello della giovane sacrificata.
Al giorni d'oggi chiunque si avvicini alla villa è destinato ad essere catturato dalle anime degli Himuro, che provano, invano, di ripetere il rituale per poter finalmente riposare in pace. Spesso gli abitanti del villaggio lì vicino trovano, nei dintorni della villa, i cadaveri degli sfortunati escursionisti con segni di corde visibili su tutto il corpo. Si racconta anche che se ci si avventura fino alla villa sia possibile ancora trovare tracce di sangue fresco nelle stanze e delle piccole gocce sul pavimento, come se qualcuno avesse trascinato una katana sporca di sangue...
PS. Il primo capitolo della saga di Project Zero/Fatal frame si basa proprio su questa leggenda.
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