La candida strega di Rose Hall
Se mai avrete la fortuna di vagare per la soleggiata Giamaica, in particolare nella baia di Montego, allora potresti imbattervi in una sontuosa villa. Una casa senza dubbio d'altri tempi, che rimanda la passato coloniale del Paese, un passato eroico e romantico come il nome della magione: "Rose Hall" ci ricorda. Eppure questa casa ha avuto una terribile proprietaria che, secondo alcuni, non ha mai lasciato del tutto le sue stanze.
Non si conosce bene il passato di Annie Palmer e, anzi, alcuni reputano che non sia mai esistita.
Noi sappiamo, o almeno questo è ciò che la leggenda ci narra, che da bambina avrebbe vissuto ad Haiti assieme ai suoi genitori. Probabilmente, questi morirono a causa della febbre gialla e fu lasciata sola con una vecchia balia, una donna del luogo che conosceva a fondo i segreti dell'arte proibita del voodoo. La bambina ben presto crebbe interessandosi a queste stregonerie e ne apprese il più possibile, che forse avesse un talento naturale ? Sta di fatto che la bambina lasciò ben presto il posto a una bellissima ragazza e, non erano pochi i suoi spasimanti. Il "fortunato" che fece breccia nel cuore della strega non fu altri che John Palmer, il proprietario di una ricca piantagione e della stessa Rose Hall. Ma ben presto la donna si stancò della vita matrimoniale e, grazie alle sue arti, non fu difficile mettere fine alla vita di suo marito, o mariti ? Annie infatti si risposò altre due volte e, in entrambi i casi, i suoi mariti incontrarono prematuramente il loro creatore. La donna non esitava ad avere più amanti e spesso questi erano gli stessi lavoratori della sua piantagione, naturalmente anche questi facevano una brutta fine. Il nome di Annie Palmer fu ben presto sinonimo di sciagura e sfortuna, un nome da sussurrare sottovoce nelle chiacchiere di qualche salotto, ben lontano però dalle orecchie della terribile strega. Ma tutte le cose hanno una fine, e anche la vita della terribile strega bianca fu ben presto spenta. Ironicamente ciò avvenne nello stesso modo brutale con cui lei stessa aveva spento quelle di quell'indefinita massa di uomini. Non si sa bene come esattamente ebbe luogo, si conosce solo il nome dell'uomo che le strappò la vita "Takoo", un giovane schiavo che lavorava nella piantagione. Che questi fosse un amante che spezzò il cerchio, oppure un semplice uomo inorridito dall'orrore che aveva visto in quegli anni, non ci è dato saperlo. Ma sappiamo che da quel giorno, non è insolito per i visitatori incontrare durante la loro permanenza a Rose Hall, una pallida figura, che vaga di stanza in stanza con una aria triste, ma uno sguardo feroce e sanguinario alla ricerca di altre vittime.
0 commenti:
Posta un commento