YNN, Tu, Una piccola stanza

YNN, Tu, Una piccola stanza

Boo !

Yume Nikki
Parte 1 Tu




Stai ancora sognando

Capitolo 1 Una piccola stanza


Ti ritrovi in piedi in una piccola stanza.
Senza fare il minimo suono sei in questa oscura, solitaria e piccola stanza......
stai semplicemente in piedi, distrattamente, come se non avessi ancora imparato a muoverti.
Con le tue infantili trecce.
Con i tuoi vestiti, dello stesso orribile colore della carne strappata.
tieni la testa in giù, in modo che sia difficile vedere la tua faccia.
inizi a muovere le punte delle dita, leggermente, come se stessi tremando. Inizi a muovere la testa, un movimento lento e pauroso. Fai qualche passo, cammini goffamente. Poi, ti guardi intorno, come se fossi appena venuta al mondo.
Presto, inizia a esplorare la stanza che ti circonda, guadagnando così un po' di sicurezza.

Ti avvicini a qualsiasi cosa catturi la tua attenzione, sentendola, avvicinandoti con il viso, come se volessi accertartene il suo gusto e il suo odore.
Fai come se ti aspettassi che una storia assurda e interessante nasca da qui.
Come se fossi stata convinta che le tue azioni avrebbero portato a qualche tipo di reazione.
Ma anche se ti sposti per la stanza, non sembri avere alcuna influenza su ciò che ti circonda, come se tutto ciò non fosse vivo.
Non è uguale a come sarebbe in un sogno ?
Non è uguale a come sarebbe se fosse vuota?
Inizi quindi a camminare con una nuova determinazione, tesa al trovare qualcosa, un qualche tipo di obiettivo.
E allora cammini, cammini...
inizi a sembrare uno spettro malvagio ossessionato con questa piccola stanza.
Infine, giungi davanti ad una porta di vetro che sembra condurti fuori. Come sei davanti alla porta, continui a volgere lo sguardo alla stanza dietro di te, incerta. Poi, seppur riluttante, posizioni la tua mano contro la superficie della porta.
Quindi cammini attraverso la porta scorrevole di vetro, fino ad arrivare fuori.


Ma...
...anche questo posto è vuoto

Nient'altro che una piccola veranda che riconduce unicamente alla piccola stanza.
Non c'è nulla. Nemmeno una piccola pianta dove un uccellino possa riposare le sue ali.


Tutto è deserto, morto.

a malapena c'è un qualche segno che qualcuno abbia mai abitato qui. Non c'è altro che il minimo indispensabile: una tubatura, l'unità esterna del condizionatore e una fioriera vuota, come se il precedente abitante, una notte, improvvisamente si fosse alzato e sia corso via in preda alla paura, abbandonando tutto, ancora prima di aver pensato a cosa ricavarci.
Cammini fino al corrimano e guardi indietro la piccola stanza dov'eri fino a poco fa. è un alto ma stretto complesso di appartamenti, o così sembra. è difficile valutarne l'altezza da dove sei in piedi e non ci sono altri edifici in vista. In realtà, non c'è proprio nulla intorno.
Una spessa e pastosa nuvola è appesa in cielo, impenetrabile allo scintillante splendore della luna. Finalmente realizzi che questo non è l' “esterno”. 
L' "esterno" dovrebbe essere luminoso e aperto, un mondo con così tante cose da vedere che...
ma questa veranda sembra essere il paesaggio immaginario di un depresso. Le nuvole e il corrimano creano un'enigmatica sensazione di disperazione, come se tutto fosse separato dal modo esterno, chiuso al di fuori.
Un'improvvisa sensazione di soffocamento si risveglia nella tua gola, per sfuggirle, corri indietro nella stanza.
i tuoi occhi sono mezzi chiusi, come se fossi estremamente seccata del fatto che questa stanza abbia un significato o meno, o che semplicemente sei infastidita da tutto.
Il tappeto ha questa strana, vivida trama, come se qualcuno avesse strappato dei pezzi di carne umana e li avesse ricuciti insieme.
Tu fissi la gioiosa faccia sul tappeto, che ti sembra avere un'aria beffarda, come se ti aspettassi che, da un momento all'altro, iniziasse un dialogo. Ma, ovviamente, non succede nulla.





Ogni cosa è vuota

C'è poi quella terribilmente vecchia tv a tubo catodico, di un terribile color marrone. Una console che uno non userebbe neanche per perdere, pigramente, tempo, con soltanto un, estremamente semplice, gioco. Cuscini, sparpagliati a caso sul pavimento, eppure sembra strano che ci siano mai stati ospiti, ma allora da chi sono stati usati ? Una libreria con dei libri sistemati con ordine, giusto della tua altezza. Li hai forse riordinati tu stessa ? Ma c'è molta polvere e i titoli sono sfocati e non riesci a leggerli.
Un diario è stato messo sopra una semplice scrivania, che sembra essere uscita da una stanza da interrogatorio e poi c'è quel terribile, ma affascinante, letto.
Vaghi in direzione del letto, ma trovi la porta della stanza lungo il percorso. 
I tuoi movimenti sono cauti, come se fossi spaventata da qualcosa. 
Ti accosti alla porta e con difficoltà la tocchi con la mano. improvvisamente vieni vinta da un forte senso di nausea, abbassi il capo, disperata, e fai cenno di no.


Non riesci ad uscire ... o forse non vuoi ?

Arrivi al letto, la tua unica via di fuga.
Non c'è nient'altro da fare in questa desolata e noiosa stanza. Allora forse, o meglio almeno, puoi trovare qualche libertà nel mondo dei sogni. Ti metti a letto con gli stessi vestiti che indossi e tiri la coperta fin sopra la tua testa..
come se questa potesse fare da scudo ai tuoi occhi da ogni cosa.


Ti addormenti in soli tre secondi

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