Boo !
Yume Nikki
Parte 1 Tu
Tu
stai sognando.
E
ancora, ciò che ti circonda non è cambiato.
Così,
come se il tempo si fosse riavvolto,ti ritrovi di nuovo in piedi nella
piccola stanza.
Non
riesci a provare un senso di delusione, ma più che quello, tu sei
persa; Inizi a muoverti avanti e indietro, a destra e a sinistra,
senza meta, infruttuosamente. Alla fine, ti fermi in un posto, e
semplicemente te ne stai lì, sconcertata.
Un distinto senso di
sconforto ti gela il sangue, i tuoi piedi sono immobili sul
pavimento.
Dandoti
un po' di tempo, inizi a notare le sottili differenze di questa
stanza del sogno, come in un gioco dove devi trovare le differenze.
I
cuscini non sono nello stesso posto. La console è scomparsa dalla
tua vista, come se volesse dire che non è più necessario perdere
tempo. Dietro alla porta scorrevole, dalla veranda, uno può vedere
dei sottili e gentili raggi di luce. Non è più uno spazio chiuso.
Non è vuoto, no-- ciò ti da un senso di libertà.ù
Ma
il cambiamento più grosso di tutti... è il suono
quando
muovono il loro corpo, gli umani inconsciamente ignorano il battito
del cuore, il rumore del respirare, e i cigolii, il pompare e il
contrarsi fatti dagli organi interni, dalle articolazioni, dalle ossa
e dalla carne.
Improvvisamente ognuno di questi suoni risuona
chiaramente nelle tue orecchie.
È come se, addormentandoti, hai finalmente iniziato realmente a vivere.
Nonostante
sia un sogno, da una sensazione diversa, unica.
piuttosto, sembra
che tu abbia dormito per tutto questo tempo e soltanto adesso tu
abbia riaperto gli occhi...
... il confine tra il sogno e la realtà
lentamente cresce caoticamente.
Schiarendoti
le idee e, forse, aspettandoti che succeda qualcosa, cammini
leggermente versi la porta.
C'è una quieta sicurezza nei tuoi passi
- non una goccia di esitazione.
Gentilmente, metti la mano attorno
al pomello.
In
quel momento, l'immagine della tv trema. Appare l'occhio beffardo di
qualcuno, che sbatte seguendo un ritmo caotico. Senza alcun dubbio,
ti sta guardando.
Ma non lo noti. Sei concentrata sull'andartene
da questa stretta e soffocante stanza. così, appoggiandoti con tutto
il peso, spalanchi la porta.
La
porta scricchiola e barcollando procedi.
Dall'altra
parte della porta, un bizzarro e altrettanto misterioso scenario
appare davanti ai tuoi occhi.
Tu stai immobile, come in preda ad una
paralisi del sonno.
Circondata
dall'oscurità, sotto i tuoi piedi nuotano le immagini di dei e
demoni.
Ma non sei interessato a loro e i ghigni perversi sui loro
voto non ti fanno alcun effetto.Vedendo che non gli presti
attenzione, loro diventano cordiali e docili, invitandoti a
proseguire.
E fai così, finché non ti ritrovi nel “nexus” delle
porte.
Nonostante
non ci sia alcuna luce, riesci a vedere chiaramente i contorni di
ogni porta, come se queste si rifiutassero di essere inghiottite
dall'oscurità.
Ne conti una, due, tre... dodici porte che formano un
cerchio come se fossero le ore di un orologio e tu ti ritrovi in
mezzo.
Nessuna
delle porte sembra invitarti ad aprirla – dopotutto, aprire porte,
richiede una buona dose di coraggio e ciò vale sopratutto con questo
tipo di porte, con la loro strana, inquietante trama. Eppure,
nonostante la tua esitazione, sei allo stesso tempio ansiosa di
vedere cosa, queste porte, celino. Riesci a sentire il tuo cuore
battere più veloce nel tuo petto -- come quando si è innamorati, o
quando si è vicini ad una grande scoperta. Così veloce, che se tu
avessi una pustola, anche spessa, non riuscirebbe a contenere tutto
il sangue e scoppierebbe.
Una
porta sembra avere le gambe di un ragno cucite su di essa. Un'altra
sembra essere stata colpita da dozzine di mani insanguinate nel vano
tentativo di aprirla. Poi un'altra sembra avere un vivido e umido
occhio sopra. un'altra ancora sembra avere incorporata delle
abbaglianti luci al neon, come quelle che ci sono nella zona
pericolosa della città, quelle dov'è facile beccarsi un mal di
testa per tutte quelle abbaglianti e lampeggianti luci...
camminando
tra il cerchio delle porte ti metti a esaminarne ognuna.
Sembra
che non sei ancora riuscita a vincere la tua riluttanza a toccarle, così per adesso le osservi soltanto.
In realtà, tu sei alla
disperata ricerca di un indizio, un qualcosa -- qualsiasi cosa-- che
possa dirti quale di quelle porte è meglio da aprire.
Per
esempio, ne osservi una con un orologio, potrebbe suggerire che sia
una buona idea iniziare da questa e continuare in senso orario. O
forse sei sulla strada sbagliata e quella più appariscente è lì
per uno scopo preciso, così dovresti partire da quella.
Al
contrario, non sarebbe una cattiva idea partire da quella più
luminosa.
Ma
non ti soffermi a riflettere tropo a lungo.
La logica non sembra
funzionare qui, e realizzi che non sembra esserci nessuna risposta
corretta. Non c'è nessuno a guidarti, né, guardandola da questa
prospettiva, non c'è alcuna ragione di pensarci troppo a lungo.
Tu
non sei precipitosa, ma sembra quasi che tu abbia paura di trovare,
nell'oscurità, il ghigno inquietante di qualcuno, ... con la chiara
intenzione di usarlo per il suo specifico scopo, tu gentilmente
avvicini le tue dita al pomello della porta più vicina.
La
apri.
E
finalmente, fai un passo dall'altra parte.